Con la lettera di Cub Veneto, che per dovere di cronaca pubblichiamo e che è stata inviata a loro firma a tutti i sindaci del Veneto, Lucio Basso (CUB Pubblico Impiego Sanità) e Maria Teresa Turetta (CUB Veneto) intendono porre pubblicamente una riflessione e una richiesta di dati alla vigilia della nuova campagna vaccinale anti sars cov 2 (covid).
Di seguito la lettera aperta
L’aumento esponenziale dei casi di malori e morti improvvise, soprattutto di giovani, di persone prive di patologie, di atleti e sportivi, i casi di incidenti sul lavoro o stradali inspiegabili, come quello del conducente di autobus che ha causato la strage di Mestre del 3 ottobre u.s. impongono a tutti, e in particolare a chi sul territorio ha responsabilità istituzionali di garante della salute pubblica, l’obbligo di elaborare alcuni dati al fine di verificare se vi possa essere una correlazione tra la vaccinazione di massa della popolazione e il fenomeno allarmante delle morti improvvise.
Non solo: dai dati in nostro possesso vi è un aumento oggettivo della domanda di accertamenti diagnostici, il sensibile aumento delle malattie oncologiche e delle recidive rispetto al 2019, l’aumento fino anche al 30% del dato sulle assenze per malattia degli operatori sanitari sottoposti a obbligo vaccinale fino al novembre 2022.
Si tratta di dati sui quali corre l’obbligo morale di porre una riflessione pubblica che rompa il muro di silenzio e di scarsa informazione circa gli effetti collaterali del vaccino anti sars cov 2 (Covid), soprattutto alla luce dell’ attuale scarsa adesione, in termini numerici, alla vaccinazione anti sars cov 2 e antinfluenzale degli operatori sanitari offerta loro dalle aziende e strutture sanitarie.
Tutto ciò al fine di evitare altre morti qualora emergesse la correlazione tra vaccinazione di massa e le morti legate a malori improvvisi.
Lucio Basso CUB Pi Sanità
Maria Teresa Turetta CUB Veneto