Il bilancio delle morti sul lavoro in Veneto tra gennaio e novembre 2024 è drammatico: 72 vittime, oltre sei decessi al mese (fonte Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering). Tra queste, sette donne hanno perso la vita sul posto di lavoro, un dato che colpisce se confrontato con le 80 vittime femminili registrate a livello nazionale. Le denunce di infortunio totali, pari a 64.690, rimangono sostanzialmente invariate rispetto al 2023 (-0,09%).
Belluno in zona arancione, Rovigo la provincia più sicura
La provincia di Belluno emerge come l’area più a rischio, con un’incidenza di mortalità pari a 33,4 morti per milione di occupati, classificandosi in zona arancione secondo la mappatura del rischio dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre. D’altro canto, Rovigo si distingue come la provincia più sicura, con un’incidenza di 10,4 morti per milione di occupati. A livello regionale, il Veneto, dopo una breve permanenza in zona gialla a ottobre, è tornato in zona bianca, affiancato solo dalle Marche.
Verona e Venezia guidano la triste classifica delle vittime
Verona e Venezia registrano il maggior numero di decessi, rispettivamente 19 e 15, seguite da Padova (14), Treviso (13), Vicenza (6), Belluno (4) e Rovigo (1). Dei 49 decessi avvenuti in occasione di lavoro, 12 riguardano lavoratori stranieri, ossia circa uno su quattro.
Settori e province più colpiti: manifattura in cima alla lista
Le attività manifatturiere restano il settore più colpito, con 12.132 denunce di infortunio, seguite da costruzioni (4.095), commercio (3.617), trasporti e magazzinaggio (3.374) e sanità (2.926). Verona, Padova e Vicenza si confermano le province con il maggior numero di denunce totali di infortunio, rispettivamente 12.687, 12.132 e 12.085.
Zone di rischio e incidenza degli infortuni
La zonizzazione del rischio, basata sull’incidenza di mortalità rispetto alla media nazionale (31,0 morti per milione di occupati), evidenzia che il Veneto presenta un indice regionale pari a 22,0, significativamente inferiore alla media. Tuttavia, persistono disparità tra le province: Belluno in zona arancione (33,4), Venezia (29,3), Verona (25,3) e Treviso (24,9) in zona gialla, mentre Padova (16,0), Vicenza (15,3) e Rovigo (10,4) rientrano in zona bianca.
Un lieve calo nelle denunce totali di infortunio
A fine novembre 2024, le denunce totali di infortunio in Veneto rappresentano circa il 12% del totale nazionale, pari a 543.039. Il dato regionale, di 64.690 denunce, segna un lieve decremento rispetto al 2023 (64.749 denunce). Di queste, 21.490 riguardano lavoratrici, mentre 43.200 lavoratori, con una prevalenza di denunce tra gli uomini.
La sicurezza sul lavoro resta una priorità irrisolta
Nonostante i numeri inferiori alla media nazionale, i dati mostrano che il tema della sicurezza sul lavoro resta una priorità irrisolta in Veneto e in Italia. Il monitoraggio costante e la prevenzione sono indispensabili per ridurre ulteriormente i rischi e tutelare i lavoratori in ogni settore.