Morti sul lavoro, in Veneto numeri più che triplicati. Venezia in zona rossa, la regione in zona arancione

Cattive notizie dalla mappatura Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre: dopo un 2024 quasi sempre in zona bianca e tra le regioni più sicure d'Italia, è drammatico l'inizio del 2025

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Morti sul lavoro, Veneto in zona arancione

Davvero un drammatico inizio di 2025 quello del Veneto per quel che riguarda i morti sul lavoro: dopo un 2024 trascorso quasi interamente in zona bianca, come regione tra le più sicure d’Italia, i primi due mesi del 2025 hanno fatto segnare un tragico cambiamento dei dati, mettendo la regione seconda in Italia, dietro alla Lombardia, per numero di decessi. Più di un terzo delle vittime sono state registrate a Venezia, seguita da Padova, Vicenza, Verona e Treviso. Secondo la mappatura Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, la regione il Veneto si trova ora in zona arancione, con un’incidenza di mortalità al di sopra della media nazionale, e la zona rossa è pericolosamente vicina.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega, ha definito drammatici i numeri per il Veneto: “A fine febbraio i morti sul lavoro in regione sono 15. Mentre lo scorso anno erano 4. Anche l’incidenza di mortalità cresce nel 2025 portando il Veneto sempre più vicino alla zona rossa”. Ci sono dunque i presupposti per introdurre l’emergenza “insicurezza sul lavoro” in Veneto.

L’osservatorio infatti elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, stabilendo diverse “zone” a seconda se l’incidenza di mortalità è inferiore o superiore rispetto alla media nazionale, che è di 4,2 morti per milione di occupati. A fine febbraio l’incidenza in Veneto è arrivata al 4,9 per milione di occupati, un dato che appare ancora più drammatico se confrontato con i numeri del 2024, che avevano visto la regione sempre in zona bianca, tranne una parentesi gialla a novembre, e con un tasso di mortalità tra i più bassi del Paese.

Scendendo nel dettaglio delle provincie, Venezia è addirittura in zona rossa con un indice di 13,6. Seguono in zona arancione Vicenza (5,1) e Padova (4,5). In zona bianca, invece, si trovano Treviso (2,5), Verona (2,3), Belluno e Rovigo (0,0).

15 morti in due mesi, calano le denunce di infortunio

Sono 15 i decessi rilevati nel primo bimestre del 2025 (contro i 4 del 2024): 11 rilevati in occasione di lavoro (7 in più dello scorso anno) e 4 in itinere (4 in più del 2024).

A Venezia la maglia nera per numero di vittime totali (6), seguita da Padova (4), da Vicenza e Verona (2) e da Treviso (1). Venezia guida anche la classifica delle vittime in occasione di lavoro (5). Seguita da Padova e Vicenza (2), da Verona e Treviso (1).

Meno grave è la situazione relativa agli infortuni sul lavoro: le denunce totali a fine febbraio sono diminuite rispetto alla fine di febbraio dell’anno scorso: erano 10.925 e ora sono 10.793. Un piccolo numero che conferma comunque una tendenza al ribasso già evidenziata per tutto il 2024.

La provincia col maggior numero di denunce per infortunio è Padova con 2.145 casi, seguita da Verona (2.102), Vicenza (2.092), Treviso (1.916), Venezia (1.749), Belluno (456) e Rovigo (333).

Un po’ di numeri: per gli uomini il doppio degli infortuni rispetto alle donne

Per quanto riguarda la distribuzione degli infortuni, le denunce riguardanti gli uomini sono quasi il doppio rispetto a quelli delle donne: 7.083 (6.359 in occasione di lavoro) contro 3.710 (3.013 in occasione di lavoro). Sono 3 le donne che hanno perso la vita: 2 in occasione di lavoro e 1 in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono 2.576, di cui 2.200 in occasione di lavoro. Sono infine 8 i lavoratori stranieri deceduti (su un totale di 15), 5 dei quali deceduti in occasione di lavoro.

Per quanto riguarda i settori più coinvolti, sono ancora le Attività Manifatturiere in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (1.776). Seguite da: Costruzioni (597), Commercio (535), Trasporti e Magazzinaggio (493) e Sanità (491).