Morti sul lavoro, PRC di Vicenza: tutti a tessere le lodi del defunto Pietro Marzotto, chi si ricorda di chi lascia famiglie disperate?

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Da qualche mese a questa parte, si legge nella nota che pubblichiamo del Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Vicenza, i notiziari radio e TV, i mezzi di comunicazione tutti, ci raccontano della crisi che abbiamo alle spalle, della risalita del nostro paese verso la luce del profitto e del benessere. Noi comunisti leggiamo i numeri e leggiamo le parole e, come sempre, i primi non vanno quasi mai d’accordo con le seconde ma anche quando numeri e parole in qualche modo si tengono è perché sotto sotto ci sono delle verità non dette.
Lavoro nero, lavoro interinale, operai sfruttati per 50, 60 ore la settimana; paghe da fame, turni massacranti, stabilimenti fatiscenti e pericolosi, sicurezza sul posto di lavoro ai minimi termini, ritmi sempre più serrati con soste sempre più brevi, anzi addirittura senza soste tanto quei 10 minuti per pisciare li recuperi alla fine del turno.
E’ così che nasce la strage infinita dei morti sul lavoro, è qui che il padrone fa profitto: poche spese, molte ore lavorate e della vita dei lavoratori chi se ne frega. Ieri a Padova, oggi a La Spezia, qualche giorno fa da qualche altra parte, domani ancora e ancora e ancora: giovani, meno giovani, lavoratori da età pensionabile ma che le leggi di questo stato volute dal CDx e dal CSx tengono forzatamente al lavoro; donne, uomini, ragazzi muoiono ogni giorno e la fila di bare si allunga. Sono talmente tanti gli incidenti mortali sul lavoro che non si riesce nemmeno più a tenerne il conto. 
Quante lacrime e quante parole si sprecano per i Vip che lasciano questo mondo; solo qualche giorno fa moriva il Sig. Pietro Marzotto e tutti a tesserne le lodi; quante lodi saranno tessute per le decine di operai che ci hanno rimesso la vita in queste ultime settimane, che hanno lasciato famiglie disperate e senza un misero salario per potere campare. Troppi sono i morti tra i lavoratori; è tempo che il sindacato fermi le fabbriche, è tempo di indire lo sciopero generale, è tempo di rimettere al centro del nostro agire la lotta di classe, è tempo di rovesciare il racconto. E il nostro saluto va a tutti i morti che la classe lavoratrice paga sull’altare del profitto
Noi comunisti crediamo che ben diversa debba essere la partita, che la stabilità economica non si costruisca sui corpi martoriati di chi lavora ma che scaturisca da redistribuzione della ricchezza, da un lavoro e da un salario dignitoso, da diritti umani salvaguardati, da contratti che mettano al centro non il mero profitto ma la dignità della persona e una redistribuzione del lavoro così che si lavori meno e si lavori tutti.

Il Partito della Rifondazione Comunista chiama a raccolta i suoi iscritti e simpatizzanti e li esorta ad essere presenti in piazza, dovunque uno sciopero fermi le macchine, ovunque questo modello di sviluppo sia messo in discussione, ovunque i lavoratori protesteranno per la salvezza delle loro vite. Fino a quando non ci sarà una ferma e perenne risposta il numero dei nostri morti continuerà a crescere.

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Vicenza