Morti sul lavoro, presidio davanti al Tribunale di Vicenza: “soggezione agli interessi del padronato”

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Luciano Orio

Martedì 5 novembre davanti al tribunale di Vicenza – è scritto in un comunicato del Coordinamento lavoratori alto-vicentino “Voci Operaie” – si è svolto un presidio pubblico di denuncia e di lotta contro le morti sul lavoro, promosso dal nostro coordinamento. L’iniziativa era concomitante all’udienza del processo a carico di dirigenti e responsabili della Smev, metalmeccanica di Bassano del Grappa, dove, nel gennaio 2016 aveva trovato la morte, schiacciato da una pressa, l’operaio Mariano Bianchin.

Vogliamo ricordare che su questo tema il silenzio di media e istituzioni è quasi totale, al di là di qualche frase di circostanza di fonte ufficiale. Nella realtà le cifre parlano chiaro: si tratta di un’ecatombe sia sul piano nazionale che mondiale. Ricordiamo semplicemente che nel solo Veneto, nel corso del 2018, ci sono state circa dieci vittime al mese (115), 24 in più dell’anno precedente, e che la tendenza per l’anno in corso è di un ulteriore aumento, mentre aumentano anche le patologie di origine professionale: 59.585 nuovi casi in più (+2,7%).

Nel corso del presidio è stata rilanciata la solidarietà ai familiari del lavoratore ucciso e la necessità della lotta comune di lavoratori e cittadini contro l’impunità di padroni e dirigenti responsabili, con la quale troppo spesso si concludono questi processi. (Thyssen Krupp, Marlane-Marzotto, Enel, Eternit, Pirelli….). Sentenziare l’impunità significa accreditare la tesi per cui la fatalità, il caso è all’origine di questi eventi. Niente di più falso: la responsabilità di padroni e dirigenti è dimostrata dall’incremento dei ritmi e dell’intensità del lavoro, dal continuo ricorso a straordinari, dalla mancanza di sicurezza che corrisponde semplicemente a un costo aziendale da abbattere. Questo mentre i governi, di qualsiasi tipo e colore, scelgono una politica che taglia controlli e verifiche ispettive.

Gli infortuni sul lavoro rappresentano un indice parlante della condizione in cui continua ad essere tenuto il mondo del lavoro e rivela i mali di cui soffre la comunità; scarsità ed arretratezza di mezzi, confusione e inconcludenza di direttive, incapacità a prevedere le necessità e fronteggiarle.

Ovvero soggezione agli interessi del padronato.

Il Coordinamento “Voci Operaie” considera centrale per tutti i lavoratori e lavoratrici la lotta contro infortuni e morti sul e di lavoro e invita tutte/i alle prossime scadenze:

–         Sabato 7 dicembre, a Torino, presidio in ricordo delle vittime alla Thyssen Krupp e assemblea dibattito;

–         Martedì 17 dicembre, a Vicenza, presidio davanti al tribunale per la nuova udienza del processo Bianchin/Smev.