Ancora due morti sul lavoro in Veneto, Ferrari (Cgil): modello produttivo non si basi su una strage, regione potenzi Spisal e regoli appalti

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Christian Ferrari, segretario della Cgil del Veneto
Christian Ferrari, segretario della Cgil del Veneto

Dopo i due recenti infortuni mortali sul lavoro che hanno funestato il Veneto, il segretario della Cgil del Veneto, Christian Ferrari, torna a chiedere risposte alla Regione nella nota che pubblichiamo (fonte agenzia Dire). “Il confronto è ricominciato alla fine del 2021 ma ancora non ha prodotto il rinnovo del piano strategico che noi abbiamo chiesto per tutto l’anno”, spiega alla ‘Dire’.

“Visti i dati pubblicati ieri da Inail e le vicende che registriamo quotidianamente, l’esigenza di una risposta è sempre più urgente”, continua Ferrari. “Noi abbiamo scritto al presidente della Regione per chiedere uno sforzo straordinario per il potenziamento degli organi ispettivi, che è fattibile e avrebbe un duplice valore: concreto, perché con più ispettori si potenzia funzione fondamentale che è quella non solo della repressione ma anche della prevenzione; e culturale, perché si darebbe un importantissimo messaggio politico, ovvero che la Regione Veneto mette il tema della sicurezza sul lavoro in cima alle priorità”.

Dopodiché, prosegue Ferrari, “c’è tutta la questione della precarietà dilagante e dell’ampio ricorso ad appalti e subappalti che non si conciliano con la sicurezza… Basti pensare a quello che sta accadendo nell’edilizia con i vari bonus, registriamo centinaia di imprese che sbucano improvvisamente senza storia ed esperienza, e una ricerca forsennata di manodopera specializzata da mettere immediatamente al lavoro nei cantieri senza garantire loro una formazione”.

Insomma, quanto sta avvenendo “mostra chiaramente che la ripartenza dell’economia e il modello produttivo veneto non possono basarsi su una strage che si consuma quotidianamente”, conclude il segretario della Cgil del Veneto, esortando la Regione a rispondere al più presto.