Morto Arnaldo Cestaro, l’uomo che fece condannare l’Italia per tortura dopo il G8 di Genova

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Arnaldo Cestaro davanti a casa sua ad Agugliaro
Arnaldo Cestaro davanti a casa sua ad Agugliaro, ph Corriere del Veneto

Si è spento nella notte tra il 19 e il 20 giugno, dopo essere stato colpito nei mesi scorsi da ictus, Arnaldo Cestaro, 85 anni, militante di Rifondazione Comunista di Agugliaro, paesino del Basso Vicentino entrato nella quotidianità di molte persone per via dell’uscita dell’autostrada A31 Valdastico Sud, opera contro cui lo stesso Cestaro si è lungamente battuto.

Il G8 di Genova

Ma l’evento che lo ha fatto conoscere fuori da Agugliaro e fuori dal Veneto è stato il G8 di Genova. Nel film di Daniele Vicari Diaz-Don’t clean up this blood l’attore Renato Scarpa interpreta il personaggio del pensionato 60enne Anselmo che, dopo aver trovato posto per la notte nella scuola Diaz messa a disposizione dal Comune (come si fa con gli Alpini) è stato coinvolto in quella che lo stesso vicequestore Michelangelo Fournier definì “macelleria messicana”.

Una vita da manifestante

Nella realtà Anselmo era Arnaldo, sempre presente, quasi fino all’ultimo, a diverse manifestazioni di piazza, a Vicenza e non solo, con foulard rosso, cappellino e baffo d’ordinanza. Fuori da casa sua in via Roma ad Agugliaro ha campeggiato per anni la bandiera di Rifondazione e la scritta “La Resistenza continua”, oltre ai già citati striscioni contro la Valdastico Sud.

Al G8 di Genova era andato con le sezioni di Rifondazione Comunista di Vicenza e di Montecchio Maggiore e dopo una giornata a manifestare aveva pensato di unirsi ai giovani (era l’unico infatti della sua età) per riposare. Arnaldo Cestaro in seguito al pestaggio subito dai poliziotti alla Diaz ha riportato diverse fratture e non ha mai recuperato del tutto l’uso del braccio e della gamba destri. Per avere giustizia si è rivolto fuori dall’Italia, alla Corte europea di Strasburgo per i diritti umani.

La condanna dell’Italia

Nel 2015 la Corte europea di Strasburgo ha condannato l’Italia per tortura (reato che però in Italia non è esistito fino al 2017) e obbligato lo Stato a risarcire economicamente Cestaro, che ha sempre dichiarato che non gli interessavano i soldi.

Lo ricordano in una nota la sezione di Vicenza di Rifondazione Comunista e anche il segretario nazionale Maurizio Acerbo, che dichiara: “Arnaldo fu uno dei tanti compagni di Rifondazione che partecipò alle giornate del luglio 2001 quando in centinaia di migliaia contestammo il G8 e le politiche neoliberiste che producono la catastrofe climatica, la crescita delle disuguaglianze e la guerra globale. Arnaldo fu una delle vittime della violenza scatenata su regia USA dal governo italiano. Il movimento e i controvertici da Seattle in poi stavano diventando troppo scomodi e bisognava scatenare la repressione. Anche se al governo c’era la destra poi i successivi governi di centrosinistra continuarono a coprire i responsabili della mattanza. Dobbiamo tutte/i ringraziare Arnaldo per aver con determinazione portato avanti la lotta per la verità e la giustizia. È grazie a lui che l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti Umani per i pestaggi della polizia alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001 con una sentenza storica. Salutiamo a pugno chiuso il compagno Arnaldo. Continueremo a lottare per un altro mondo possibile e sempre più necessario“.