Mose, Brusco (M5S): “soldi arrivano col contagocce e si litiga ancora per consulenze e potere”

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“Se non fosse che è costato sette miliardi, se non fosse che qualcosa per salvare Venezia dall’acqua alta va fatto, e in fretta, verrebbe voglia di dire che del Mose non se ne può più”. Così in una nota il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco che aggiunge:

“Dopo decenni di tangenti, speculazioni, spese inutili, ritardi epici, ora da una parte non arrivano i soldi alle imprese che dovrebbero ultimarlo, dall’altra i commissari litigano per tenere le mani sul potere. Ma su cosa? Ma quale potere? Il Mose è solo uno scandalo del quale qualsiasi persona seria vorrebbe non doversi occupare più, il prima possibile.

Ma il motivo, a quanto pare, ha sempre lo stesso nome: soldi. Consulenze ricchissime, a non finire, che avrebbero inghiottito decine di milioni di euro, sulle quali la magistratura vuole vederci chiaro. Insomma il Mose non smette di essere mangiatoria di affaristi. E non è difficile capire perché i soldi dello Stato, anche se già stanziati, arrivino col contagocce.

Una vergogna per il Veneto onesto, altro che la mirabolante opera sulla quale Zaia, orgoglioso, metteva la firma”.

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