Mose, Silvia Benedetti (misto): “su Venezia governo ottuso ed M5s tradisce i suoi principi”

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“La fine dei lavori sul MOSE così come prevista dalla mozione unitaria presentata dalla maggioranza è un enorme errore.” Questa l’affermazione della deputata Silvia Benedetti, che continua: “il proposito di salvare Venezia è un sentimento condiviso da tutti, ma proprio per questo non si possono ignorare le criticità del MOSE. Anche se ultimato come da progetto del 2002, non solo non proteggerà la città dall’acqua alta, ma sarà controproducente: con il livello del mare più alto le chiusure delle paratoie saranno centinaia in un anno, con un impatto devastante sull’ossigenazione e vivificazione della laguna.

Invece che il perentorio impegno con l’ottusa data di conclusione dei lavori voluto dalla maggioranza, ho chiesto al Governo un’immediata verifica tecnico-scientifica del progetto Mose, da parte di un organismo indipendente e qualificato, per valutare la possibilità di varianti dell’opera per un minor impatto ambientale e una maggior efficacia. Inoltre nella mozione di maggioranza manca qualsiasi impegno sul recupero della morfologia lagunare e sull’esclusione delle grandi navi dalla laguna, come se la perdita di un milione di metri cubi di sedimenti all’anno non fosse collegata all’impatto delle maree su Venezia.

Potevo aspettarmi un atteggiamento così poco lungimirante da parte del PD e di Italia Viva, non dal Movimento 5 Stelle, dichiaratosi sempre contro le grandi navi e contro le mangiatoie. Un esempio quasi surreale è il collega D’Incà, passato da post sul suo blog dove diceva di “sottoporre a revisione il progetto complessivo del MoSE sul piano prima funzionale e poi tecnico, prima di procedere ulteriormente con il completamento dell’opera” alla dichiarazione a Coffee Break “è un’opera fondamentale per salvare Venezia”, quando tutti i colleghi sanno benissimo, e l’hanno anche dichiarato, che non servirà a granchè.

Il voler investire altri soldi pubblici nel MOSE senza ulteriori verifiche sull’impianto in un momento difficile per i conti pubblici ed i cittadini denota come il Movimento si sia definitivamente trasformato in un partito di sistema che ha il potere e non vede più l’obiettivo per cui era entrato in Parlamento. Altro che aprire la scatoletta di tonno, col tonno ci si sono fatti una spaghettata” termina Benedetti.

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