Mostra su Eleonora Duse. Scatto (Lega-LV): “La Divina creava l’emancipazione della donna con la cultura mentre il mondo entrava in guerra”

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Eleonora Duse, mostra a palazzo cini
La presidente della Sesta Commissione Francesca Scatto (a destra) all'inaugurazione della mostra

La presidente della Sesta commissione del Consiglio veneto Francesca Scatto è intervenuta questa mattina all’inaugurazione della mostra a Palazzo Cini “Eleonora Duse il Mito contemporaneo” nel contesto del centenario della morte de “La Divina”. La presidente Scatto ha voluto mettere in evidenza la modernità del personaggio, che andava ben oltre la meritata fama artistica: “Avviare un’impresa per fare cultura per le donne – ha detto – è qualcosa che già oggi, purtroppo, non è scontato. Farlo nel 1914 come ha voluto Eleonora Duse e mentre a Sarajevo scoppiava il primo conflitto mondiale, è qualcosa di rivoluzionario. Solo una figura come la sua poteva anticipare di decenni una svolta culturale così importante; una donna che ha inciso profondamente nella cultura italiana del ‘900. La mostra che inizia oggi, e che la Regione del Veneto, con orgoglio, sostiene grazie a una Legge del Consiglio regionale del 2021, è una parte di questa eredità straordinaria”.

Eleonora Duse volle e costruì la casa per le attrici, un luogo di incontro per favorire la crescita intellettuale, mentre il resto del mondo abbandonava i fasti e le leggerezze della Belle Époque per entrare nella Prima guerra mondiale. «Eleonora Duse – ha ribadito la presidente – partiva da un presupposto: la cultura era fondamentale tanto per perfezionarsi a teatro quanto, soprattutto, per permettere alle donne di emanciparsi. Aveva perfettamente ragione: anzi, la cultura è essenziale per la crescita nostra in tutti i settori in tutti i giorni. Lo studio, l’approfondimento e la lettura sono anche gli strumenti fondamentali per impegnarsi nella vita, cercando ogni giorno di migliorare. Ogni essere umano, sosteneva la Duse, era imperfetto: ma proprio la cultura è il viatico, secondo la “Divina”, per ricercare quel miglioramento che altro non è che il progresso”.

“Una ricerca eterna, ma fondamentale – ha concluso Scatto – per permettere all’uomo di poter crescere e progredire col passare del tempo”.