Mozione di pace delle minoranze a Vicenza per Siria e volontariato internazionale dei giovani

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Le minoranze a Vicenza presentano una mozione di pace per la Siria e per promuovere il volontariato internazionale dei giovani vicentini
Le minoranze a Vicenza presentano una mozione di pace per la Siria e per promuovere il volontariato internazionale dei giovani vicentini

Ieri, 15 giugno, alla Casa per la Pace i consiglieri comunali Giovanni Selmo (Da adesso in poi), Ciro Asproso (Coalizione Civica), Cristina Balbi e Alessandro Marchetti (Partito Democratico) hanno presentato una mozione che invita l’amministrazione comunale a sottoscrivere la Proposta di Pace per la Siria: un documento elaborato dai profughi siriani in Libano (circa 2 milioni di persone in un paese di 4 milioni di abitanti) che chiede la creazione e la promozione di una zona umanitaria protetta nel loro paese d’origine, devastato dalla guerra.

La proposta è arrivata direttamente dai campi profughi libanesi, grazie ai volontari vicentini della ONG Operazione Colomba, (operatori che scelgono di vivere nei campi profughi condividendo la difficile vita dei rifugiati), ai Medici fra le tende (un gruppo di medici vicentini che ogni mese si reca a portare assistenza sanitaria nei campi) e al Progetto Sulla Soglia, da tempo impegnato in città in progetti di cooperazione internazionale e nel sociale.

“L’articolo 2 dello Statuto Comunale ci impone di fare la nostra parte per la promozione della pace e della solidarietà, per quanto ci è possibile” – sostiene Giovanni Selmo– “per questo ci sembra doveroso sostenere la Proposta, estenderla e – perché no – recarci in prima persona nei campi profughi per sostenere dei fratelli in difficoltà anche con la sola presenza e la conoscenza”.

Per Leonardo Nicolai, portavoce di Coalizione Civica, “il presupposto per il cambiamento è la coscienza, conoscere ciò che sembra solo lontano, ma che in realtà interessa tutti. Auspico che il Comune approvi questo documento, ma dia poi segnali di reale interesse con azioni concrete.”

Per questo motivo la mozione chiede che la Proposta, già sottoscritta da diversi comuni e regioni italiane, venga pubblicizzata soprattutto tramite le Politiche Giovanili, sponsorizzando la Cooperazione Internazionale e i campi di volontariato seguendo, ad esempio, il modello positivo di Esperienze forti che propone ai giovani vicentini esperienze di volontariato in città.

“Il tema della pace e della cooperazione internazionale è totalmente assente fra le proposte della giunta, forse perché non considerato “di valore” o utile a livello mediatico e pratico” – hanno ribadito Balbi e Asproso: “eppure può essere una scelta che può cambiare la vita a tanti ragazzi vicentini: pensiamo a cosa può significare una scelta così per le famiglie, cosa vuol dire compierla senza alcun appoggio istituzionale. La stessa commissione comunale dedicata si è ritrovata molto poco”.

La mozione è stata inoltrata ai consiglieri Soprana (delega alla Pace) e Lunardi (Politiche Giovanili) perché sia possibile un percorso bipathisan che porti alla sua approvazione.

OGGETTO: Creazione di una zona umanitaria disarmata sotto protezione internazionale in territorio siriano

PREMESSO CHE

– Il Comune di Vicenza da sempre riconosce il valore istituzionale dell’attività rivolta a promuovere una cultura di pace, solidarietà e cooperazione nella città, e mette a disposizione delle associazioni interessate e di tutti i cittadini, risorse e strumenti per rendere concreto l’impegno assunto nel proprio Statuto, che all‘art. 2riconosce nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli” e “promuove una cultura della pace e dei diritti umani mediante iniziative culturali , di educazione e di informazione con il sostegno delle associazioni che promuovono la solidarietà con le persone e le popolazioni più povere

– da oltre 6 anni la Siria è teatro di una guerra nella quale, secondo le stime ONU, sarebbero rimaste uccise oltre 500.000 persone; 13,6 milioni di cittadini avrebbero perso la casa, di cui 6,8 milioni sarebbero rifugiati all’estero e 7,4 milioni sfollati;

–  circa 1,5 milioni di persone vivono al momento come profughi in territorio libanese, in soluzioni di fortuna quali tende o stabili altamente precari;

– la maggior parte di tali profughi è senza documenti, in quanto il Libano non è firmatario della Convenzione di Ginevra del 1951 e non riconosce dunque lo status di “rifugiato”. Questo rende impossibile a queste persone la ricerca di un lavoro stabile e regolare: la netta maggioranza è soggetta a sfruttamento, costretta a lavorare intere giornate per pochi dollari di retribuzione, vivendo in condizioni di estremo disagio e povertà;

– in Libano le condizioni sociali, politiche ed economiche hanno risentito drammaticamente dalla crisi siriana dato il protrarsi dell’emergenza e la situazione dà ormai preoccupanti segnali di instabilità. La reperibilità delle risorse di cibo è particolarmente peggiorata, la pressione della popolazione locale sui profughi siriani è in aumento, la vita quotidiana è diventata particolarmente insicura;

 

VISTO CHE

 

– il 26 Settembre 2017 il Presidente del Libano, Michel Aoun ha incontrato i rappresentanti degli Stati parte del Consiglio di Sicurezza, l’Unione Europea e la Lega Araba, e ha affermato che il suo Paese è ormai impossibilitato a far fronte alla presenza dei rifugiati facendo appello alla Comunità Internazionale perché intervenga in aiuto attraverso un ritorno dei siriani in patria;

– nel mese di ottobre, il Primo Ministro Hariri, dimissionario, ha incontrato il Papa a Roma, ribadendo la necessità di organizzare un rientro sicuro per i rifugiati in Siria e di creare in loco delle zone sicure che possano garantire una relativa stabilità;

– la stragrande maggioranza dei profughi siriani in Libano vedrebbe come soluzione un eventuale loro rientro nel territorio siriano, soprattutto nelle aree di confine, da cui proviene circa il 70% di loro;

–  gli articoli 14 e 15 della IV Convenzione di Ginevra per la Protezione delle Persone Civili dichiarano il diritto di stabilire “Zone di sicurezza” e “Zone Neutralizzate”, in territorio di guerra, per volere delle parti belligeranti o tramite la mediazione di una entità neutrale;

– L’appello ad “aiutare a casa loro” i paesi in guerra e in difficoltà economica e sociale, dai quali scappano migliaia di profughi, è un messaggio molto frequente delle campagne elettorali italiane.

CONSIDERATO CHE  

– la Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso l’operazione Colomba, è da anni fisicamente presente all’interno dei campi di rifugiati in Libano portando aiuto e conforto agli sfollati nel tentativo di arginare i conflitti e costruire soluzioni future insieme alle popolazioni coinvolte; In operazione Colomba sono presenti anche volontari e operatori provenienti dal nostro territorio

– la Comunità Papa Giovanni XXIII, di concerto con la comunità di rifugiati siriani in Libano, ha presentato alle autorità internazionali una proposta di creazione di una zona umanitaria disarmata sotto protezione internazionale in territorio siriano (https://www.operazionecolomba.it/noisiriani/), nell’area attigua al confine con il Libano, al fine di permettere, tra le altre cose:

  • il ritorno di un largo numero di rifugiati Siriani alla loro terra dal Libano e da altri paesi, grazie alle misure di sicurezza garantite al suo interno;
  • riunire le famiglie divise e aiutarle a ritornare ad una vita normale ponendo fine alle problematiche riguardanti i diritti civili per i siriani profughi causate dal mancato riconoscimento dello status di rifugiato in Libano;
  • lavorare per il ritorno dei rifugiati dai paesi di asilo, compresi gli stati europei;
  • coinvolgere i giovani su educazione e sensibilizzazione in modo da sradicare le idee di estremismo, fanatismo e terrorismo che l’ISIS, e altri gruppi estremisti promuovono tra le giovani generazioni;

– La proposta di pace per la Siria è stata condivisa ed appoggiata da numerose amministrazioni locali (fra cui Pavia, Forlì, Palermo, Parma) e regionali (Piemonte, Puglia) e da numerose associazioni impegnate nel sociale.

– la Proposta è stata presentata e discussa con il Vice Presidente dell’Unione Europea Frans Timmermans (20 marzo 2019) che ha detto di volerla incorporare nella proposta ufficiale della UE (video messaggio di Timmermans).

– la Proposta di Pace è stata presentata a  Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. E Il 20 giugno 2017 è stata presentato alla Camera dei Deputati, a Roma

SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

  • a CONDANNARE l’escalation di violenze e l’uso dei bombardamenti in Siria, che provocano vittime civili ed indicibili sofferenze al popolo siriano;
  • a CONDIVIDERE, SOSTENERE e SOTTOSCRIVERE la proposta, patrocinata da Operazione Colomba, Comunità Papa Giovanni XXIII, di creare una zona umanitaria disarmata sotto protezione internazionale in territorio siriano dandole conoscenza e visibilità, con l’obiettivo di riuscire a rendere i civili che vivono la guerra sulla loro pelle i veri protagonisti delle decisioni (troppo spesso prese da potenze straniere) che riguardano la loro sussistenza ed il loro futuro.
  • a TRASMETTERE l’appello al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro competente, al Coordinamento dei Comuni per la Pace e alle associazioni umanitarie interessate, auspicando un intervento del Ministero competente e delle Istituzioni europee e internazionali al fine di sostenere il processo di pace, la ricostruzione e il rafforzamento delle amministrazioni siriane;
  • A IMPEGNARSI nel dare il proprio contributo per l’organizzazione di un incontro pubblico informativo sul tema, assieme ai volontari di Operazione Colomba, ai medici vicentini coinvolti in opera di volontariato nei campi profughi, e al Progetto sulla soglia e la Casa per la Pace, realtà già sensibili e operanti sul tema
  • A PROMUOVERE attraverso le Politiche Giovanili un’opera di informazione in città sulle esperienze di volontariato internazionale e A VALUTARE di stanziare degli incentivi economici ai giovani che scelgono di sfruttare queste opportunità per il breve, medio o lungo periodo.
  • A VALUTARE la visita di una delegazione di amministratori comunali nei campi profughi assieme ai volontari vicentini

I CONSIGLIERI COMUNALI

Giovanni Selmo

Sandro Pupillo

Ciro Asproso

Cristina Balbi

Alessandro Marchetti

Isabella Sala