(Articolo da VicenzaPiù Viva n. 5, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
La serie disponibile su Netflix ha affrontato e anticipato molti temi attuali, tra cui il difficile rapporto tra reale e virtuale.
Robot è una serie tv trasmessa su Netflix dal 2015 al 2019. Affronta diversi temi tipici della contemporaneità, come per esempio la vulnerabilità inflitta dal web alle nostre vite private, le cui informazioni sono contenute in telefonini o computer che possono essere violati in qualsiasi momento dalle menti più esperte. Oppure lo strapotere della finanza, l’inquinamento ambientale, la “guerra” tecnologico-economica tra Stati Uniti e Cina, la nascita di movimenti di protesta dal basso.
La serie ha affrontato e anticipato molti temi attuali, tra cui il difficile rapporto tra reale e virtuale. I dati corrono veloci sul web, gli hacker possono far fallire aziende, prosciugare banche. Ma poi ci sono anche atti di terrorismo, esplosioni, sparatorie: e quelle sono dannatamente reali. Il protagonista Elliot Anderson è un timido e introverso informatico esperto di cybersecurity che nasconde uno strano feticismo: usa le sue capacità informatiche per entrare in possesso dei dati personali e informazioni private delle persone che gli stanno accanto e poi cataloga e colleziona tutte queste informazioni.
Ma più avanti nella serie il suo talento sarà chiamato a uno scopo più alto: contrastare lo strapotere delle banche, della finanza, farla pagare alle multinazionali che inquinano il territorio facendo ammalare le persone. Sullo sfondo delle avventure di Elliott c’è anche una sorta di guerra fredda tra USA e Cina, dove il predominio economico e tecnologico
coincidono ed entrambe le superpotenze mondiali sanno bene quando sia importante dominare i mezzi informatici.
Ecco che allora un informatico può diventare una pedina dei grandi giochi di potere e intrecci tra aziende milionarie e geopolitica. Ci sono poi temi più intimi, psicologici, come
quello della vita privata e della vera natura di una persona, che devono essere nascoste alla società, o quello della disumanizzazione e alienazione dell’individuo, non più a causa delle fabbriche come ai tempi di Marx o del fordismo, ma a causa di internet, che invece di connettere realmente le persone sembra renderle ancora più isolate, forse perché l’omogeneizzazione del villaggio globale appiattisce le diversità e le unicità umane. Ecco che allora entra in campo il tema della percezione della realtà e dei misteri della mente
umana. Tutto ciò coinvolge lo spettatore per tutte e quattro le stagioni, fino all’incredibile finale, anche grazie allo stile narrativo che fa sì che il protagonista si rivolga spesso direttamente al suo pubblico. Chi è l’osservatore e chi l’osservato? Quanto siamo estranei e quanto invece partecipi e invischiati in queste situazioni?