Le Assemblee dei soci di Agsm Verona e di Aim Vicenza comunicano di aver approvato, in data odierna, la modifica della denominazione sociale, dopo la fusione: nasce così il nuovo gruppo Agsm Aim S.p.A. È l’ultimo miglio per Agsm Verona e Aim Vicenza che il 29 dicembre 2020 saranno chiamate a stipulare l’atto di fusione tra le due società, dalla cui integrazione nascerà il Gruppo Agsm Aim, da circa 1,5 miliardi di euro di ricavi, 147 milioni di margine operativo lordo e oltre 2.000 dipendenti (dati bilancio 2019).
Entro 20 giorni dalla stipula dell’atto di fusione è prevista la convocazione dell’Assemblea dei soci chiamata a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale del nuovo Gruppo. Agsm Aim sarà gestita da un Consiglio di Amministrazione, in carica per 3 anni, composto da 6 membri, ivi compreso il Presidente, il Vice Presidente e il Consigliere Delegato.
Arriva pertanto a conclusione un percorso che ha visto le due società sottoscrivere, lo scorso 29 giugno 2020, l’accordo quadro vincolante per la fusione, approvato dalle rispettive Assemblee dei soci il 12 ottobre. Il percorso di integrazione portato avanti negli ultimi mesi dalle due società ha coinvolto, a diversi livelli, oltre 150 dipendenti di Agsm e Aim, suddivisi in differenti team di lavoro. Per giungere all’integrazione, in questi mesi sono stati organizzati 3 “macro-cantieri”: il progetto industriale della configurazione del nuovo Gruppo; l’architettura dei processi e delle piattaforme che dovranno essere integrate; la struttura organizzativa e societaria che governerà la nuova realtà.
La nuova realtà, a capitale interamente pubblico, nasce per giocare un ruolo di leadership nel settore delle multiutility, in qualità di polo aggregante, in particolar modo nel Nord-Est. Il raggiungimento di una più significativa massa critica permetterà ad Agsm Aim di realizzare investimenti 3 volte superiori a quelli dell’ultimo quinquennio, con benefici diretti per i territori e una migliore qualità del servizio offerto.
Agsm Aim sarà chiamata a rispondere con efficacia alle sfide che attendono il settore dei servizi di utilità pubblica: l’incremento dei costi di smaltimento dei rifiuti, che conduce alla centralità della capacità impiantistica; l’incremento della competizione nel settore della vendita dell’energia, con l’uscita dal sistema di maggior tutela verso il pieno mercato libero; l’apertura della competizione nel settore del gas; la transizione energetica, lo storage, la generazione distribuita e le tecnologie digitali; la convergenza cross industry, che apre nuove opportunità di creazione di valore in ambito Smart Territory.