In un anno, il 2022, in cui il jazz a Vicenza è stato diffuso e continuativo, forse come non mai, nel prossimo fine settimana arriva un’edizione invernale di Vicenza Jazz di assoluta originalità.
Si chiama “Music for Large Ensemble” e, come recita il sottotitolo, è una rassegna di tre giorni di jazz dedicati alle grandi orchestre.
Pensata da Riccardo Brazzale, direttore artistico del festival jazz vicentino, secondo le direttive del co-produttore Luca Trivellato e dell’assessore alla cultura del Comune Simona Siotto, che aveva chiesto un progetto dedicato ai giovani, la rassegna si svolgerà al Teatro Astra fra l’8 e il 10 dicembre: giovedì 8, alle 18, si esibirà la Fonterossa Open Orchestra di Pisa, diretta dalla contrabbassista Silvia Bolognesi, con un repertorio dedicato al grande Charles Mingus a chiusura del centenario della nascita; venerdì 9, alle 21, andrà in scena la Medit Orchestra di Pescara diretta da Angelo Valori, per l’occasione con un’ospite speciale, la cantante Maria Pia De Vito, e un programma di canzoni “rilette” e attualizzate, song reloaded; infine, sabato 10, alle 21, salirà sul palco l’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, del Parco della Musica di Roma, diretta da Paolo Damiani, a capo di una decina di giovani musicisti, tutti vincitori di premi dedicati a rising stars, i talenti emergenti.
“Una rassegna originale – commenta l’assessore alla cultura Simona Siotto – che vede le orchestre invitate tutte e tre frutto di altrettanti nuovi centri di produzione musicale, specificatamente dedicati al jazz, nati da pochi mesi grazie a un percorso legislativo ad hoc, con una proposta di organici non tradizionali; da qui il nome “Musica for Large Ensemble”, dai titoli di due album storici di due musicisti molto diversi fra loro ma entrambi significativi: Kenny Wheeler e Steve Reich. I centri di produzione sono programmaticamente attivi con l’obiettivo principale di far lavorare i giovani musicisti. In questo senso, Vicenza è la prima città italiana che dedica una tre-giorni di jazz ai nuovi centri di produzione jazz, a tre orchestre che sono dei “large ensemble” più che big band, dando la possibilità di salire sul palco e confrontarsi a una sessantina di giovani musicisti italiani, con la presenza di molte donne, nel segno di una effettiva apertura verso la reale parità di genere”.
Con una particolare attenzione ai giovani, sul palco e in platea, i biglietti avranno un costo simbolico: 5 euro per concerto e una carta di abbonamento alle tre serate a 10 euro.
Per informazioni e prevendite: uffici Teatro Astra (0444 323725 – info@teatroastra.it), teatroastra.it e vicenzajazz.org
Orchestre
La Fonterossa Open Orchestra è un grande ensemble, composta da una formazione variabile dai 20 ai 30 elementi, sviluppata a partire dai laboratori dedicati all’improvvisazione e allo studio di partiture “non convenzionali”, che la compositrice, arrangiatrice e contrabbassista Silvia Bolognesi ha tenuto in collaborazione con Pisa Jazz a partire dal 2016. L’obiettivo iniziale era stato coinvolgere musicisti emergenti, con una particolare attenzione agli studenti delle scuole di musica e dei conservatori, creando uno spazio musicale condiviso dedicato alla sperimentazione e alla ricerca di un suono collettivo basato sull’uso della “conduction”.
Dopo tante esperienze, messe a punto insieme con diversi artisti ospiti impegnati nella ricerca dei nuovi linguaggi, oggi la Fonterossa Open Orchestra è un’orchestra stabile con un organico che si è allargato a vari professionisti nell’ambito della musica creativa e improvvisata.
Alla fine del 2022, anno dedicato al centenario dalla nascita di Charles Mingus, la Fonterossa Open Orchestra propone un viaggio nelle profondità della musica del grande compositore afroamericano con un programma ispirato alle sue composizioni, in particolare, alle musiche dell’album “Mingus Mingus Mingus” del 1963. Come i solisti vicini alla Fonterossa (fra gli altri, Giancarlo Schiaffini, Tiziano Tononi, Piero Bittolo Bon, Marco Colonna, Cristiano Arcelli, Antonello Salis), Silvia Bolognesi proviene dall’area creativa e negli anni si è costruita una salda posizione anche come contrabbassista, quasi da portabandiera della nouvelle vague delle bassiste donne in Italia.
Anche Medit Orchestra di Pescara, diretta dal compositore e didatta Angelo Valori, nasce da un progetto di produzione e ricerca incentrato sui nuovi linguaggi e tecnologie, in questo caso, però, uniti agli strumenti e alle modalità espressive della tradizione classica, ponendosi come focus la rielaborazione del grande repertorio della canzone, come alta forma di cultura contemporanea. In questo senso, Medit Orchestra ha collaborato con artisti di provenienza sia pop che jazz, fra i quali Morgan, Karima, Serena Brancale, Ada Montellanico, Fabrizio Bosso, Luca Aquino, Giovanni Guidi, Maria Pia De Vito, Rossana Casale. Raccoglie l’eredità dell’Orchestra d’Archi Suono & Oltre, con la quale ha realizzato la prima esecuzione assoluta di “Variazioni per basso elettrico e orchestra” di John Patitucci, con lo stesso autore nelle vesti di solista. Preziosissima in questo senso la guida di Angelo Valori che ha lavorato in Europa e negli Stati Uniti, mentre in Italia si è costruito una sua notorietà peculiare insegnando al CET – Scuola di Mogol, col quale ha tenuto decine di concerti. Per questo progetto “song reloaded”, Valori e Medit Orchestra si propongono all’Astra di Vicenza con la partecipazione di Maria Pia De Vito che, forte di esperienze internazionali di alto livello (citiamo, per brevità, ma di grande significato quelle ai festival di Vicenza Jazz: al Teatro Olimpico lo scorso maggio con Enrico Rava e Fred Hersch ma anche, diversi anni fa, con Ralph Towner, John Taylor e Paolo Fresu), si è costruita una carriera e una reputazione artistica spesso proprio a partire dallo studio e dall’elaborazione di un certo repertorio “mediterraneo”, nel senso più ampio.
La ONJGT, Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti, diretta dal compositore e contrabbassista Paolo Damiani, è un progetto fondato nel 2015 e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma con l’obiettivo di valorizzare alcuni dei migliori nuovi professionisti del panorama jazzistico italiano riunendoli in un’orchestra. Oggi i musicisti sono selezionati in base a graduatorie del referendum nazionale Top Jazz organizzato dallo storico mensile Musica Jazz. L’orchestra comprende 11 musicisti per lo più under 35, con un mirabile equilibrio tra presenze femminili e maschili: il jazz ha storicamente sempre lasciato poco spazio alle donne strumentiste (quindi al di là delle cantanti) e l’ONJGT vuole decisamente invertire questa tendenza anacronistica. Ma quale jazz inventa la band? L’obiettivo è ampliare i confini di questa musica, operando al di fuori di certi stilemi come quelli legati al repertorio delle big band, cercando nuove sonorità, timbri inediti, nel dialogo fra i diversi linguaggi musicali, dal colto all’etnico. L’arte dell’improvvisazione viene esplorata da tutto l’ensemble ma ogni musicista è invitato a comporre propri brani: il programma prevede, infatti, musiche sia di Paolo Damiani che di alcuni solisti dell’orchestra.
Paolo Damiani, che dirige e orienta l’orchestra musicalmente ma anche culturalmente, è un musicista di grande progettualità, che ha sviluppato un linguaggio jazzistico originale e fortemente europeo, distinguendosi per la capacità di far vivere l’estetica del jazz in contesti diversi da quello tradizionale. In campo orchestrale è stato protagonista sia dell’Italian Instabile Orchestra e, come direttore, della ONJ Orchestre National De Jazz a Parigi. Ha fondato e diretto fino al 2018 il Dipartimento Jazz del Conservatorio Santa Cecilia. Ha fondato e diretto numerosi festival jazz internazionali: “Una striscia di terra feconda” e “Percorsi Jazz” a Roma; «Rumori mediterranei» a Roccella Jonica, “Atina jazz”.
A Vicenza, Damiani sarà alla guida di un ensemble che comprende Camilla Battaglia (voce), Eloisa Manera (violino), Francesco Fratini (tromba), Federico Calcagno (clarinetto e clarinetto basso), Michele Tino (sax contralto), Michele Fortunato (trombone), Giacomo Zanus (chitarra), Nazareno Caputo (vibrafono), Francesca Remigi (batteria). Dopo Vicenza, la ONJGT suonerà al Bimhuis di Amsterdam, tornerà alla casa madre dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma e chiuderà l’anno al Teatro Mancinelli di Orvieto per Umbria Jazz Winter.
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Fonte: “Music for Large Ensemble”: all’Astra di Vicenza il jazz d’inverno guarda alle orchestre , Comune di Vicenza