Un mutuo su quattro nel 2022 è stato stipulato grazie alla garanzia dello Stato concessa dal Fondo mutui prima casa. La misura, prorogata per un altro anno, si allarga a famiglie numerose con almeno tre figli e Isee inferiore a 40mila euro.
Ne parla oggi in edicola Il Sole 24 Ore dedicando il primo piano su due pagina a un’analisi del tema, approfondendo anche il tema dei tassi, nelle tipologie fisso e variabile, e il loro andamento.
La garanzia statale sui mutui prima casa è una risorsa importante non soltanto per i giovani e le famiglie, ma anche per il mercato immobiliare, poiché ha permesso che venissero erogati mutui in un periodo di forte contrazione del credito immobiliare.
In particolare, la manovra ha prorogato per un altro anno la garanzia potenziata all’80% sulla quota capitale del mutuo, introdotta a favore degli under 36 con il decreto Sostegni-bis, in alternativa a quella ordinaria del 50% rimasta in vigore per tutte le altre categorie.
Nel corso dell’esame della manovra in Senato, inoltre, le famiglie numerose sono state inserite tra le categorie prioritarie a cui si rivolge il Fondo prima casa, a partire da quelle con almeno tre figli e un Isee sotto i 40mila euro.
Per quest’ultimo target la garanzia concedibile varia dall’80% al 90% della quota capitale in base al numero dei figli (in base ai quali cresce anche la soglia Isee).
La misura è un importante sostegno per l’accesso al credito di giovani e famiglie in difficoltà in un contesto di tassi di interesse in rialzo. Tuttavia, la fine delle agevolazioni fiscali che erano state affiancate alla misura, come le esenzioni dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali, e dall’imposta sostitutiva del mutuo, previste per gli under 36, preoccupano i notai.
Fonte: Il Sole 24 Ore