Sottoscritto stamani, presso la sede del Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta, tra la Confartigianato Imprese Veneto, rappresentata dal Presidente Agostino Bonomo e il Presidente del gruppo di mestiere dei calzolai Eugenio Moro, il Presidente di Calzolai 2.0 Paride Geroli, il Presidente del Politecnico Franco Ballin e il Presidente di IVL Adriano Baggio un protocollo unico nel suo genere nel nostro Paese dedicato all’aggiornamento professionale del mestiere di calzolaio.
Il Progetto academy
La sinergia tra le organizzazioni di rappresentanza di mestiere, il Politecnico e la società che gestisce la formazione per Confartigianato in regione si concretizzerà nella messa a punto di un catalogo di corsi di aggiornamento di 8/16 ore (2 giorni) da realizzare prevalentemente nei fine settimana partendo da: Anatomia del piede; Studio dei Materiali; Modelleria base; Giunteria (Orlatrice di Calzature); Realizzazione scarpe su misura uomo (Lavorazione Goodyear, Lavorazione Blake); Assemblaggio Ballerina; Riparazioni calzature uomo e donna (Primo livello e Secondo livello); Moderne tecniche d’incollaggio e verniciatura.
Il progetto ha lo scopo di creare una vera e propria academy nazionale in grado di innalzare la professionalità della categoria dei calzolai attraverso percorsi formativi di vario livello. Si parte dal mettere a disposizione dei calzolai in attività una serie di corsi che potrebbero introdurre nuove lavorazioni all’interno delle loro botteghe o migliorare alcuni procedimenti già conosciuti.
“Erroneamente si guarda al calzolaio come ad un mestiere in estinzione –affermano i presidenti Agostino Bonomo, Eugenio Moro e Paride Geroli-. In realtà aggiornamento e innovazione sono oggi le chiavi di successo per un mestiere pronto alle sfide del futuro a cui guardano anche moltissimi giovani che non trovano però una scuola seria dove imparare il mestiere. Il boom delle snakers (le scarpe da ginnastica per il tempo libero), l’”usa e getta”, la mancanza di remunerazione, sono in realtà i punti di forza del rilancio dei calzolai. La categoria sta vivendo una “seconda giovinezza”, a patto però, di avere il coraggio (e le capacità) reinventarsi”.
Oggi ci sono centinaia di botteghe (soprattutto nel centro nord) che prosperano facendo lavori completamente diversi rispetto al passato in cui ci concentravamo principalmente su mezze suole e sopratacchi. Negli ultimi anni le richieste maggiori dei clienti hanno a che fare con il cambio dei fondi esterni che stanno sotto le scarpe (oggi perfettamente sostituibili grazie alle apposite presse in commercio se ci si è aggiornati per usarle correttamente), tinture e puliture, sostituzione di cerniere su capi in pelle, sino alla riparazione di valigie. Per non parlare del fiorente mercato della personalizzazione: dalle suole colorate alle borchie -che sempre di più vengono richieste su scarpe nuove appena acquistate- sino alla messa a modello di calzature. Una fetta importante del lavoro riguarda anche la calzatura su misura. Non quella classica da uomo e donna che necessitano di competenze che solo una parte della categoria ha, ma modelli premontati (dalle clarks ai sandali gioiello passando per le ballerine) che possono essere facilmente personalizzate.
I partners
Il Politecnico Calzaturiero erede della tradizione manifatturiera della Riviera del Brenta – spiega il Presidente Ballin – ha saputo aggiornare i saperi artigianali delle aziende del settore, ha innovato le metodologie operative ed i contenuti formativi ed ha sviluppato nuovi servizi di ricerca e trasferimento tecnologico. Questa esperienza ultradecennale, la disponibilità di laboratori specialistici, il vasto parco attrezzature ed un qualificato corpo di professionisti/imprenditori direttamente coinvolti nei percorsi formativi, rendono il Politecnico Calzaturiero la sede ideale della futura Scuola Nazionale per Calzolai”. “A supporto di ciò –aggiunge il Presidente di IVL Baggio-, un contributo importante potrà fornirlo l’ente I.V.L. particolarmente esperto nell’intercettare le opportunità messe a disposizione da fondi interprofessionali, come pure dai Fondi Sociali Europei oltre che la centenaria esperienza nella formazione professionale dei mestieri artigiani”.
“Il progetto –concludono i cinque partner-, oltre ad implementare, attraverso specifiche attività di formazione, le sempre più complesse competenze del calzolaio, ha l’ambizioso obiettivo di realizzare una vera e propria Scuola di Formazione Nazionale per i Calzolai. Centinaia sono infatti i giovani e meno giovani che, ogni anno, si rivolgono ad associazioni e singoli artigiani per chiede dove imparare il mestiere della riparazione. Richieste che purtroppo restano insoddisfatte per assenza di una scuola. Non c’è infatti una barriera professionale all’entrata del settore ma molti si rendono conto della difficoltà di approcciare un mestiere che richiede una grande competenza e manualità. Senza dimenticare che un intervento “errato” può creare danni alla postura del proprietario della calzatura. E’ un sogno nel cassetto della categoria che potrebbe diventare presto realtà”.
Quasi 3.900 le imprese di calzolaio iscritte all’albo delle Camere di Commercio in Italia
Dagli oltre 460 iscritti a Calzolai 2.0, si sfata anche il luogo comune di un mestiere di vecchi. I soci sono per l’8,7% over 60; il 37,9% (50 – 60), il 30,9% (40 – 49) e ben il 22,5% sotto i 40 anni. 10 sono addirittura under 30. Inoltre una quarantina le donne.
In Veneto il dato è quasi costante nell’ultimo decennio con un patrimonio di 334 aziende