Visita del NATO Assistant Secretary General al NATO Stability Policing Centre of Excellence a guida Arma dei Carabinieri a Vicenza

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NATO Assistant Secretary General al NATO Stability Policing Centre of Excellence a guida Arma dei Carabinieri di stanza a Vicenza
NATO Assistant Secretary General al NATO Stability Policing Centre of Excellence a guida Arma dei Carabinieri di stanza a Vicenza

Nella giornata di ieri, 11 novembre 2022, il NATO Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges, l’olandese David van Weel, primo consigliere del Segretario Generale NATO, Jens Stoltenberg, sulle nuove sfide e minacce che incombono sull’Alleanza Atlantica, ha visitato il Centro di Eccellenza della NATO per lo Stability Policing [Homepage – NATO Stability Policing Centre of Excellence (nspcoe.org)].

Alla visita ha partecipato anche Timothy Alan Betts, a capo del Bureau of Counterterrorism del Dipartimento di Stato USA, nonché Inviato Speciale degli Stati Uniti d’America “for the Global Coalition to defeat ISIS”, uno dei massimi esperti statunitensi nella lotta globale contro il Terrorismo e il fantomatico Stato Islamico.

La presenza delle due alte autorità internazionali è stata legata al fatto che esse sono intervenute in occasione della cerimonia di chiusura della quarta edizione del corso “Battlefield Evidence Institutional Level”.

La particolare attività addestrativa nasce da una richiesta dell’International Staff della NATO (l’advisory board del Consiglio dell’Alleanza Atlantica presieduto dal Segretario Generale, che si occupa di dare immediato seguito alle decisioni politiche adottate dai Paesi Membri) nell’ambito del “Voluntary National Contribution Fund (VNCF) Battlefield Evidence (BE) Institutional Training Project” ed è interamente finanziato dagli Stati Uniti d’America per il tramite di quel Dipartimento di Stato.

Il corso mira a supportare i Paesi Partner della NATO nello sviluppo di capacità di ricerca degli elementi indiziari e delle fonti di prova in scenari particolarmente destabilizzati e ad alto rischio, quali i “campi di battaglia”, con uno specifico focus sugli attentati di matrice terroristica. Ciò allo scopo di fornire ai comandanti di unità militari e al personale delle unità tattiche le conoscenze e le competenze di base sulla conservazione, la gestione e le indagini sulla scena del crimine, nonché sulla raccolta delle prove.

Da tale attività particolarmente delicata e ad alta valenza professionale scaturiscono difatti le prime fonti di prova di attacchi e/o eventi terroristici; la sua corretta esecuzione è vitale per aumentare la probabilità di perseguire con successo gli autori di tali azioni criminali.

Le quattro edizioni di questo corso d’alta specializzazione hanno visto la presenza di 67 appartenenti a forze armate e di polizia di 14 Nazioni facenti parte dei Paesi del Dialogo Mediterraneo, dell’Istanbul Initiative Cooperation e del G-5 Sahel, ovvero Algeria, Bahrain, Burkina Faso, Chad, Egitto, Israele, Giordania, Kuwait, Mauritania, Marocco, Niger, Qatar, Tunisia ed Emirati Arabi Uniti. Gli istruttori sono provenienti dal Raggruppamento Centrale Carabinieri Investigazioni Scientifiche e dal Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Parma, dalla Policja polacca, dalla Jandarma turca, e  dall’United States Southern European Task Force (SETAF) di stanza nella Caserma Ederle di Vicenza, il cui personale si è dedicato all’istruzione sull’utilizzo dei dispositivi biometrici, nonché sull’approccio tattico da osservare in un sito sensibile sotto controllo nemico.

Inoltre, giovedì scorso, le personalità in visita hanno anche avuto modo di assistere in prima persona alle attività pratiche di simulazione sul terreno previste per i corsisti, svolte in maniera estremamente realistica per testare il livello di apprendimento durante la fase teorica, nonché per evidenziare concretamente sia i rischi che s’incorrono sui campi di battaglia, sia gli errori (talvolta fatali) più comuni commessi dai “first responders”, sia le migliori pratiche da adottare per salvaguardare le fonti di prova, rese ancor più complicate dalla continua esposizione al pericolo e dall’esiguo tempo a disposizione per le attività da svolgere, estremamente limitato.

Nel corso della cerimonia, chiusa dal Generale di Brigata Giovanni Pietro Barbano, Direttore del Center of Excellence for the Stability Policing Units (Homepage | CoESPU – Center of Excellence for Stability Police Units), che è intervenuto in rappresentanza del Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Maurizio Detalmo Mezzavilla, portandone il saluto ufficiale, sono intervenuti, nell’ordine:

  • il Colonnello dei Carabinieri Giuseppe De Magistris, Direttore del NATO Stability Policing Centre of Excellence, il quale, nel sottolineare l’importanza della materia oggetto del corso, ha sottolineato come la lotta al terrorismo – una delle principali minacce che incombono sui Paesi Membri dell’Alleanza Atlantica, da ultimo evidenziata nel Concetto Strategico della NATO adottato a margine del summit di Madrid del 29 giugno scorso – rientri pienamente nella missione dello Stability Policing della NATO, posto che la sostituzione, il rinforzo e l’addestramento delle Forze di Polizia in stati fragili ne sono il core business;
  • Timothy Alan Betts, capo del Bureau of Counterterrorism del Dipartimento di Stato USA, nonché Inviato Speciale degli Stati Uniti d’America “for the Global Coalition to defeat ISIS”, ha sottolineato:
  • l’orgoglio statunitense di supportare questo tipo di addestramento e partnership per invigorire la lotta contro il terrorismo e l’estremismo violento, sia di natura confessionale, sia politica, sia razziale, e migliorare la collaborazione fra autorità militari e civili;
  • come nessun Paese possa combattere il terrorismo da solo, ma sia necessario uno sforzo comune, che attività tipo quella svolta presso il NATO Stability Policing Centre of Excellence questa settimana non possono che promuovere;
  • il NATO Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges, David van Weel, nel soffermarsi particolarmente a ringraziare gli operanti per la qualità delle attività addestrative somministrate, ha annunciato che esse continueranno anche negli anni a venire (altre due edizioni sono previste nel 2023), e che la collaborazione con il NATO Stability Policing Centre of Excellence riguarderà anche lo sviluppo di un ulteriore corso avente per oggetto la tutela del patrimonio culturale come strumento di prevenzione del finanziamento al terrorismo.

Le altre fotografie sono disponibili seguendo questo link:

https://cloud.nspcoe.org/nextcloud/index.php/s/2Xbyq5zeTL299Gb

I filmati sono disponibili seguendo i link sottostanti:

NATO Multimedia – Counter-terrorism training on ’battlefield evidence’ collection

NATO Multimedia – Battlefield Evidence Collection