Naturalizzazioni irregolari di Cittadini brasiliani: la Guardia di Finanza di Vicenza denuncia ex dipendente comunale di Lonigo

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La guardia di finanza di Vicenza ha denunciato un ex dopendente comunale che favoriva cittadinanze irregolari

Aveva chiuso un occhio, o forse tutti e due, sull’assenza di tutti i requisiti necessari per l’ottenimento della cittadinanza italiana: per questo la Guardia di Finanza di Vicenza ha denunciato un ex dipendente del Comune di Lonigo. È stata un’articolata indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza, che ha portato i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza a scoprire un giro di naturalizzazioni irregolari di cittadini brasiliani e a denunciare l’ex-dipendente comunale, il quale si occupava delle relative pratiche burocratiche.

A far partire le indagini, i finanzieri della Tenenza di Noventa Vicentina, i quali, vista la mole di naturalizzazioni di cittadini brasiliani nel Comune leoniceno, hanno concentrato le proprie attenzioni sulle richieste di cinque cittadini brasiliani per il riconoscimento, per via amministrativa, della cittadinanza italiana “Jure Sanguinis”, finalizzata al successivo ottenimento del passaporto italiano, previa iscrizione dei soggetti nell’anagrafe della popolazione residente. Su tale richiesta la Polizia Locale di Lonigo aveva posto un diniego, segnalando all’Ufficio Anagrafe del Comune l’assenza del requisito della dimora abituale per carenza dell’elemento soggettivo (cioè per la mancanza dell’intenzione di abitare stabilmente nel territorio, rivelata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali).

Ciò nonostante, il dipendente in questione, tra il 2018 ed il 2019, aveva proceduto ugualmente all’iscrizione dei soggetti nell’anagrafe comunale della popolazione residente, consentendo quindi ai cinque brasiliani il successivo ottenimento della cittadinanza italiana.

Le indagini dei finanzieri noventani, tra escussione di testimoni, acquisizione di documenti e tabulati telefonici, hanno portato a considerare illecita e viziata da falsità la procedura seguita dal dipendente comunale (nel frattempo, non più in servizio a Lonigo), denunciato per violazione degli artt. 476 e 479 C.P. che prevedono, in caso di condanna, la pena detentiva della reclusione fino ad un massimo di sei anni.

Il servizio in questione si inquadra nella più ampia gamma dei compiti della Guardia di Finanza, a tutela del regolare funzionamento dell’apparato amministrativo dello Stato e degli Enti locali, finalizzata a scoprire eventuali comportamenti illeciti.