Navalny e il sospetto di un “lento avvelenamento in carcere”

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(Adnkronos) – Il dissidente russo Alexei Navalny sarebbe stato ''avvelenato lentamente nella colonia penale'' dove era detenuto. Lo sostiene la sua avvocata, Olga Mikhailova, affermando che Navalny ad aprile dello scorso anno le disse: "Senti, ho paura di sembrare paranoico, ma sembra che qui mi stiano lentamente avvelenando".  
Mikhailova ha dichiarato di essere stata condanna al carcere proprio a causa di una conversazione intercettata con Navalny nella colonia, durante la quale il politico ha espresso le sue preoccupazioni. Intanto, attraverso un tweet nel "giorno del ricordo dei morti", la moglie del dissidente Yulia Navalnaya ha ringraziato quanti continuano a ricordare il marito scomparso. ''I genitori di Alexei – scrive – esprimono gratitudine a tutti coloro che sono venuti e vengono a salutarlo e lo ricordano''.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)