Nave Diciotti, ponte Morandi e campagna elettorale: Fantò e molti guardano a oggi senza ricordare ieri

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Metto da parte per un momento la vicenda dei migranti/clandestini/fuggiaschi dalla guerra e l’attenzione della Magistratura verso il ministro Matteo Salvini, e cose del genere. Mi sto chiedendo se nel nostro Paese esiste una legge contro l’ingresso clandestino. Tanto per chiarire il mio pensiero un tizio parte da un qualsiasi paese che non fa parte dell’Unione Europea, dove non vi è guerra, non vi è miseria, non vi è una dittatura, magari solo per sfuggire da qualche suo problema, sia per aver commesso reati oppure per faccende del tutto personali, ma non ha un visto turistico e nemmeno documenti di riconoscimento validi.

Se questo tizio giunge a una qualsiasi nostra frontiera e tenta di passarla in modo irregolare, cosa gli può accadere se lo scopre la Polizia o altro Forza dell’Ordine dello Stato? Torniamo alle vicende della nave Ubaldo Diciotti e a quanto vi è connesso, prima e dopo queste settimane. Premetto che l’aspetto umanitario è, per me, sempre dominante. Vi sono stati Paesi dell’UE che nel timore che giungessero migranti nel loro territorio hanno alzato barriere, chiuso le frontiere, ignorato le regole e gli accordi, eppure sono, almeno in parte, dei Paesi che hanno ricevuto e ricevono montagne di aiuti dalla UE, molto di più di quanto non versino alla stessa UE. Però la protesta dei vertici europei verso questi Paese e i loro leader è stata, in fin dei conti, blanda per non dire spesso assente. Eppure la posizione anti UE di questi soggetti è stata assai più dura, al di la del linguaggio, di quanto lo sia stata quella del duo Matteo Salvini / Luigi Di Maio per l’affare U. Diciotti.

Leggo una dichiarazione, su VicenzaPiù, del prof. Luca Fantò, Segretario Regionale del PSI del Veneto “La Magistratura si è attivata e vedremo quali saranno le conclusioni delle iniziative giudiziarie intraprese nei confronti del Ministro degli Interni. Ma se la legge ha bisogno dei suoi tempi, la politica può invece esprimere un giudizio in tempi più rapidi. Sulla gestione della questione rifugiati, il PSI del Veneto condanna fermamente l’operato del ministro degli Interni del Governo Conte.“. Fin qui mi sembra del tutto un giudizio normale per un dirigente di un partito all’opposizione. Poi il prof. Fantò aggiunge: “è evidente come si stia facendo campagna elettorale sulle spalle di persone che fuggono la miseria, la tortura e la morte.“. Qui mi sorge un dubbio, che la campagna elettorale, per di più del tutto inutile, la stia tentando di fare proprio questo signore. La mia impressione nasce non tanto dalla frase del prof. Fantò, quanto da un insieme di dichiarazioni fatte sulla stampa, sui mass media in generale, in TV da esponenti dell’opposizione più o meno importanti ma che ripetono tutti, a volte, pur con parole diverse, alcuni ritornelli.

Il primo è quello citato dal segretario regionale del PSI Veneto, poi viene quello della dimenticanza dei problemi degli italiani per fare della migrazione una cortina fumogena. Ancora che Salvini si mangia il M5S, o almeno occupa l’attenzione di tutti mettendo nell’angolo Di Maio. Una forma di “dividi e impera“. Infine la insistenza nel sottolineare il fatto che il ministro Salvini sia indagato e quindi dovrebbe dimettersi ecc, ecc. Somiglia molto a un qualche cosa di già visto: la speranza che sia la Magistratura a lavare l’onta della sconfitta elettorale e a consentire ai perdenti di riprendersi le poltrone perdute per volontà del popolo (sovrano lo definisce la Costituzione).
Parto da un dato indiscutibile: il Governo Conte, che è il sessantacinquesimo governo della Repubblica nata a giugno del 1946, nasce il 1°giugno di quest’anno. Tutte le opposizioni al suo governo sostengono che non ha alcuna attenzione verso i veri problemi del Paese. Si dimenticano di dire che questi problemi sono venuti dal passato e che, in passato, a governare questa nostra Italia vi erano anche molti di loro. Oltre a ciò, di una grande evidenza appare essere la mancanza di regole equilibrate proprio per l’immigrazione. Tra i tantissimi temi-problemi ne cito uno che, proprio per il rumore mediatico fatto attorno alla figura del ministro Salvini, pare essere stato mimetizzato. Quello delle 43 vittime del Ponte Morandi sul della Polcevera. Ora i mass media parlano quasi esclusivamente di chi e con che denaro si rifarà il ponte, dove, come, quando. Il grande architetto italiano, Renzo Piano, ha avanzato una sua proposta, e il suo nome è certamente una garanzia. Si parla di studio e analisi delle prove. Tante. Di allungamento dei tempi per l’esame dei reperti, tonnellate, e delle carte. Un numero infinito. Importantissime le carte, specie quelle che risalgono nel tempo. Si avanzano teorie sull’impatto in borsa. Sullo spread che sale e (non) scende. Però dei morti innocenti, dei problemi dei loro cari sopravvissuti, di quanti perderanno la casa e ogni altro loro bene, delle aziende collocate pressappoco sotto il ponte che avranno non pochi problemi, di quanti rischiano di perdere il lavoro. Della stessa città di Genova, tragicamente ferita, se ne parla marginalmente. Sempre più debolmente. Eppure qualcuno, in passato, avrà fatto un errore, avrà sottovalutato un allarme, avrà avuto una dimenticanza. Oppure dimenticheremo tutto questo anche tutti noi?