Nove partite per l’ottava edizione del College Basketball Tour che porta quest’anno a Vicenza cinque squadre di college maschili, due femminili e di nuovo due nazionali maschili.
Il programma
Il torneo prenderà il via alla palestra intercomunale di Carrè (via Monte Paù 1) domenica 4 agosto, alle 20.30, con le formazioni maschili Northern Lowa e Pizeta All Star.
La seconda partita si terrà venerdì 9 agosto, alle 19, al palazzetto dello Sport di Vicenza dove scenderanno in campo le squadre maschili Seton Hall e Oxygen.
Lunedì 12 agosto il torneo si sposta al palazzetto dello sport di Altavilla Vicentina (piazza della Libertà 1) dove alle 20 giocheranno Pittsburgh e Inglesina Star (maschili).
Mercoledì 14 agosto è previsto un doppio appuntamento al palazzetto berico: alle 19 vanno in scena i Syracuse e gli Oxygen mentre alle 21 è il turno di Olanda contro Costa d’Avorio.
Sempre mercoledì 14 è previsto, alle 20 al palaSandri di San Bonifacio (via Sandri), l’incontro femminile tra Miami e Victoria Bk All Star.
Giovedì 15 agosto al palangarano di Bassano del Grappa (via Asiago) alle 20 si sfideranno nuovamente Olanda e Costa d’Avorio.
Sabato 17, infine, doppia gara, la prima maschile e la seconda femminile, al palazzetto dello sport di Vicenza: alle 19 Iowa Sate – Ivory Coast e alle 21 Butler – Valbruna Bolzano.
Gli eventi
In occasione della partita di mercoledì 14 agosto (Syracuse contro Oxygen) tutti i cittadini che si presenteranno al palaGoldoni indossando una maglietta arancione potranno partecipare all’estrazione di un pallone originale autografato dall’allenatore, coach Jim Boeheim, e da tutti i membri della squadra della Syracuse University. Durante le partite sarà inoltre possibile acquistare la maglietta arancione del College Basketball Tour al prezzo di 10 euro il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Lilt di Vicenza.
Due date vicentine del Tour, Seton Hall contro Oxygen del 9 agosto e Syracuse contro Oxygen del 14 agosto, saranno anche trasmesse in diretta streaming: grazie al canale FloSports, che manderà appositamente una troupe in Italia, gli studenti americani oltre oceano potranno seguire online la partita della propria squadra del cuore.
In occasione del torneo sarà presente l’associazione Lilt di Vicenza che promuoverà una raccolta di fondi per sensibilizzare i presenti sull’importanza della prevenzione del tumore al seno e supportare l’attività di fisioterapia dolce che Lilt svolge nel capoluogo.
Alla Lilt di Vicenza gli organizzatori doneranno una parte degli incassi del torneo.
I College partecipanti
Northern Iowa Panthers (“Pantere”)
La University of Northern Iowa (UNI) è un’università pubblica fondata nel 1876 con sede a Cedar Falls, Iowa, e facente parte della Missouri Valley Conference, la conference sportiva più antica degli Stati Uniti (è stata fondata nel 1907) dopo la Big Ten Conferenze.
I Panthers, che fino alla scorsa stagione avevano nello staff tecnico – come preparatore atletico – il bresciano Andrea Comini, giocano le partite interne al “McLeod Center” (7.018 posti) e vantano sei titoli di conference e otto partecipazioni al torneo Ncaa, l’ultima nel 2016. L’allievo (sportivamente) più famoso uscito da Northern Iowa è sicuramente Nick Nurse, capo allenatore dei Toronto Raptors, campioni Nba in carica, e della nazionale canadese. Nurse ha vestito la maglia dei Panthers tra il 1985 e il 1989 ed è il leader all-time dell’università nella percentuale di tiro da 3 punti (.468, 170/363).
La scorsa stagione, pur chiudendo con un record negativo (16-18), i Panthers hanno letteralmente sfiorato l’ammissione al torneo Ncaa, perdendo in volata (54-57) contro Bradley la finale della Missouri Valley Conference, in una gara che li ha visti in vantaggio anche di 18 punti nel secondo tempo.
Risultati che coach Ben Jacobson, alla sua quattordicesima stagione a Cedar Falls e leader all-time dell’università per partite (434) e vittorie (266), punta decisamente a migliorare nella stagione entrante, potendo contare sul ritorno di 4/5 del quintetto base, compreso il sophomore (secondo anno) AJ Green (15.0 punti per gara con il 35% da tre punti), nativo proprio di Cedar Falls e considerato il miglior giocatore mai reclutato nella storia dell’università.
Seton Hall Pirates (“Pirati”)
La Seton Hall University è un’università cattolica situata a South Orange, New Jersey. Fondata nel 1856 dall’allora vescovo James Roosevelt Bayley e intitolata a sua zia, Elizabeth Ann Seton (santificata da Paolo VI nel 1975), Seton Hall è la più antica università diocesana degli Stati Uniti. Fa parte della Big East Conference, che raggruppa dieci università private, quasi tutte cattoliche, tra cui le conosciutissime Villanova, Georgetown, Marquette e St. John’s.
I Pirates, la cui casa è il “Prudential Center” (10.481 posti), vantano 3 titoli di conference e 13 apparizioni nel torneo Ncaa, di cui ben quattro consecutive nelle ultime quattro stagioni. Tra tutte spicca la finale raggiunta nel 1989 contro Michigan, persa 79-80 dopo un tempo supplementare.
Dopo l’ottima passata stagione, chiusa con un record di 20 vittorie e 14 sconfitte, nei ranking prestagionali 2019-20 i Pirates sono dati tra la 10^ e la 15^ posizione. Torneranno infatti a South Orange ben 4/5 del quintetto base, compreso il top-scorer Myles Powell (guardia da 23.1 punti per gara con il 36% da tre punti), ai quali si aggiungeranno il lunghissimo (2.15) centro nigeriano Ike Obiagu, transfer da Florida State e già presente in alcuni Nba Mock Draft per il 2020, e il prospetto canadese Tyrese Samuel.
La speranza di coach Kevin Willard, alla sua decima stagione sulla panchina di Seton Hall, è che qualcuno riesca a ripercorrere le orme di Bob Davies, forse il più famoso dei 28 Pirates approdati in passato nell’NBA.
Pittsburgh Panthers (“Pantere”)
La University of Pittsburgh è un’università privata (ma con lo status di “state-related”) fondata nel 1787, avente sede nell’omonima città della Pennsylvania. Fa parte della Atlantic Coast Conference (ACC), forse la più famosa delle conference universitarie (almeno per quanto riguarda il basket), nella quale troviamo autentici “colossi” della pallacanestro NCAA, come Duke, North Carolina, Louisville, Syracuse e Virginia, solo per citarne alcuni.
Dopo l’isolato exploit dell’unica Final Four raggiunta nel lontano 1941, il programma cestistico di Pittsburgh è decisamente cresciuto all’inizio del nuovo millennio, come testimoniano le 13 apparizioni (su 26 complessive) nel torneo NCAA tra il 2002 e il 2016, la maggior parte (11) sotto coach Jamie Dixon.
Alla partenza di Dixon nel 2016 hanno fatto però seguito tre stagioni decisamente negative (record complessivo 38-60), alle quali sta cercando di porre rimedio coach Jeff Capel, ex assistente di Mike Krzyzewski a Duke e arrivato a Pittsburgh nel 2018.
Quest’anno i Panthers, la cui casa è il “Petersen Events Center” (12.508 posti), vedranno il ritorno di 4/5 del quintetto della passata stagione (chiusa con un record di 14-19), compreso il top scorer Xavier Johnson (15.5 punti di media con il 35% da tre nel suo anno da freshman). A loro si aggiungerà un interessante gruppo di freshmen, capitanato da Gerald Drumgoole, reduce da un’ottima stagione a La Lumiere School di La Porte (Indiana), e dal maliano Karim Coulibaly, assoluto protagonista nel secondo posto del Mali ai recenti Mondiali U19.
Chissà se qualcuno riuscirà a seguire le orme dei 21 Panthers approdati in passato nell’NBA, tra i quali ricordiamo l’ex NY Knicks Charles Smith e l’attuale centro degli Oklahoma City Thunder Steven Adams.
Syracuse Orange (“Arancioni”)
La Syracuse University è un’università privata fondata nel 1870, avente sede a Syracuse, nello stato di New York. Fa parte della Atlantic Coast Conference (ACC), forse la più famosa delle conference universitarie (almeno per quanto riguarda il basket), nella quale troviamo autentiche “corazzate” della pallacanestro NCAA, come Duke, North Carolina, Louisville e Virginia, solo per citare le principali.
Quello degli Orange è considerato uno dei programmi di basket universitario più prestigiosi della nazione: Syracuse è al sesto posto per vittorie (1.904) nella storia dell’NCAA, al settimo come percentuale di vittorie (.689), al sesto per presenze al torneo Ncaa (40), al settimo per vittorie sempre nel torneo (68) e al decimo per presenze alle Final Four (6). Su tutto ciò spicca poi il titolo Ncaa conquistato nel 2003 battendo in finale Kansas 81-78, con 20 punti, 10 rimbalzi e 7 assists del freshman Carmelo Anthony.
Negli anni Syracuse ha fornito ben 52 giocatori all’NBA, tra i quali troviamo il già citato Carmelo Anthony, Derrick Coleman (prima scelta assoluta nel 1990) e Dave Bing (seconda scelta assoluta nel 1966 e più volte all-star).
Nel 2018-19 gli Orange, che giocano le gare interne nell’enorme “Carrier Dome” (35.446 posti), hanno chiuso con un record di 20 vittorie e 14 sconfitte, perdendo contro Duke (72-84) nel secondo turno del torneo dell’ACC e contro Baylor (69-78) nel primo turno del torneo Ncaa. Persi 4/5 del quintetto base della passata stagione, Syracuse ripartirà dal tiratore Elijah Hughes (13.7 con il 37% da tre) e da Buddy Boeheim, il più classico dei “figli dell’allenatore”, ai quali si aggiungeranno cinque freshmen, capitanati da Brycen Goodine, reduce da una stagione da 21.5 punti, 6.5 rimbalzi e 5.5 assists di media a St. Andrews High School di New Bedford (Massachusetts) e inserito nella Top100 di ESPN, e dal talento canadese Quincy Guerrier.
Un capitolo a parte lo merita ovviamente l’allenatore, coach Jim Boeheim.
Si tratta di un’autentica leggenda nel mondo della pallacanestro universitaria e non solo.
Divenuto capoallenatore di Syracuse nel 1976, dopo esserne stato giocatore e assistente, in 43 stagioni sulla panchina degli Orange ha condotto la squadra al torneo Ncaa 34 volte, comprese 5 Final Four, 3 finali (1987, 1996, 2003) e un titolo (2003).
È attualmente al secondo posto nella classifica all-time degli allenatori di college sia per partite (1.432, primo Mike Krzyzewski con 1.476), che per vittorie (1.047, Mike Krzyzewski 1.132).
Autentico “profeta” della difesa a zona 2-3, anche se ha recentemente dichiarato di voler provare a sperimentare la difesa a uomo, da assistente allenatore di Team Usa ha anche conquistato 3 ori olimpici (2008, 2012, 2016) e due mondiali (2010, 2014).
Iowa State Cyclones (“Cicloni”)
La Iowa State University è un’università pubblica fondata nel 1858 con sede a Ames, Iowa, e facente parte della Big 12 Conference, che raggruppa 10 atenei del Midwest degli Stati Uniti. La conference ha nel football americano il suo sport più popolare, ma vanta anche una solida tradizione cestistica soprattutto nelle università di Kansas, Oklahoma, Oklahoma State, Texas e Texas Tech.
I Cyclones, la cui casa è l’“Hilton Coliseum” (14.384 posti), vantano nella loro storia 6 titoli di conference e 20 partecipazioni al torneo Ncaa, di cui sette nelle ultime otto stagioni, con un’apparizione alle Final Four nel lontano 1944.
Negli anni Iowa State ha fornito ben 31 giocatori all’Nba, tra i quali spicca Jeff Hornacek, 1.077 partite giocate e 15.659 punti segnati in 14 stagioni, la maggior parte delle quali con le maglie di Phoenix e Utah.
Lo scorso anno i Cyclones hanno chiuso con un record di 23 vittorie e 12 sconfitte, vincendo il torneo della Big 12 (superata Kansas in finale 78-66), ma venendo sconfitti un po’ a sorpresa nel primo turno del torneo Ncaa da Ohio State (59-62).
Persi i tre migliori realizzatori della passata stagione, comprese le due seconde scelte Nba Talen Horton-Tucker e Marial Shayok, coach Steve Prohm, alla sua quinta stagione a Ames, punterà sul ritorno dell’ala senior Michael Jacobson (11.1 punti e 5.9 rimbalzi per gara) e sul play-guardia sophomore Tyrese Haliburton, possibile futura prima scelta Nba e inserito nel quintetto ideale dei recenti mondiali U19, nei quali gli Stati Uniti hanno conquistato la medaglia d’oro.
Miami “Hurricanes”
La squadra di basket femminile di Miami nel 2018-19 ha rappresentato l’Università di Miami durante la stagione di basket femminile della NCAA Division I. Le Hurricanes, guidate dall’allenatorice al suo quattordicesimo anno Katie Meier, giocano le partite casalinghe al Watsco Center e sono membri della Atlantic Coast Conference. Hanno terminato la stagione 25-9, 10-6 nel torneo ACC per finire in parità per il terzo posto. Hanno perso nei quarti di finale del Torneo femminile ACC contro Syracuse sono state chiamate al torneo femminile NCAA dove hanno sconfitto la Florida Gulf Coast nel primo turno prima di perdere in Arizona State nel secondo turno, sono date attualmente al 25 posto nel ranking nazionale.
Butler “Bulldogs”
La squadra di basket femminile di Butler Bulldogs rappresenta la Butler University di Indianapolis, Indiana. La squadra della scuola attualmente compete nella Big East e sono attualmente allenate da Kurt Godlevske.
Butler ha gareggiato per la prima volta nel torneo di pallacanestro femminile NCAA I Division nel 1996 con l’allenatrice June Olkowski, l’unico allenatore di Butler a non registrare mai una stagione perdente. La loro ultima apparizione post-stagione negli anni ’90 era nel WNIT nel 1998.
Le altre squadre
Olanda e Costa d’Avorio, quest’ultima in preparazione ai mondiali di settembre, sfideranno i college e giocheranno fra di loro per un basket di alto livello tecnico. Nelle squadre All-Star anche quest’anno Vicenza avrà il piacere di ospitare giocatori professionisti provenienti dalla Serbia oltre ad un ottimo roster di atleti del Veneto e non solo, che con entusiasmo parteciperanno alla sfida Italia Vs Usa. Di particolare pregio la collaborazione con Oxygen Orange1 Bassano, il cui settore giovanile rappresenta quanto di meglio l’Italia possa offrire al momento.