“Ho appreso con soddisfazione della condanna inflitta alla famiglia Multari che, a partire dal 2004, ha compiuto diversi reati nel Basso Vicentino e nel Veronese riuscendo a diffondere i tentacoli della ‘Ndrangheta nella nostra provincia, un fenomeno che sta interessando particolarmente il Veneto negli ultimi anni. Desidero ringraziare le Forze dell’Ordine e la Magistratura per l’impegno profuso nelle indagini e nell’arresto della famiglia Multari, grazie al quale si è arrivati ad una giusta condanna”. Lo afferma in una nota il deputato vicentino della Lega Erik Pretto a proposito degli ultimi sviluppi sulla questione mafia in Veneto.
“È ormai accertato che il Vicentino e il Veneto si sono trovati nel mirino delle organizzazioni malavitose, che spesso impiegano i proventi derivanti da attività illecite nell’acquisizione di quote societarie e in investimenti immobiliari – prosegue Pretto -. Come dimostrano i circa 260 beni confiscati e sequestrati in Veneto, di cui 110 in provincia di Vicenza, il problema è molto più vicino a noi di quanto lo si percepisca. Per questo motivo è fondamentale che tutte le Istituzioni dello Stato possano collaborare in sinergia per tutelare la nostra società e la nostra economia da un pericolo subdolo ma estremamente concreto, che non deve essere sottovalutato. È indispensabile che gli Enti locali richiedano la destinazione dei beni confiscati e sequestrati ubicati sul loro territorio per impiegarli al meglio con finalità pubbliche o sociali, anche agevolati dalla predisposizione di appositi fondi nazionali e regionali destinati alla ristrutturazione e all’adeguamento di questo patrimonio immobiliare. È cruciale che l’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati possa ridurre sensibilmente i tempi necessari ad un’Amministrazione locale per entrare in possesso di tali beni, liberi da vincoli ed incombenze. È importante – conclude Pretto – che le scuole e le università possano introdurre nella loro programmazione didattica momenti di approfondimento per sensibilizzare le coscienze degli studenti. Queste sono le azioni concrete che lo Stato può mettere in atto per combattere e sconfiggere la Mafia, affinché la nostra libertà possa essere sempre garantita”.