Il Comune di Sarego entra nel Sistema Museale Agno Chiampo, ieri nella sala consiliare del Comune di Montecchio Maggiore si è svolta l’annuale assemblea dei sindaci durante la quale è stata accolta ufficialmente la nuova adesione. Il numero dei Comuni dell’Ovest Vicentino riuniti per ottimizzare la gestione del patrimonio archeologico del territorio passa dunque da 9 a 10: Arzignano, Brendola, Castelgomberto, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montorso, Sovizzo, Trissino, Zermeghedo e, appunto, Sarego.
Il Comune di Sarego ha deciso di entrare nel Sistema Museale Agno Chiampo anche alla luce dell’importante recente ritrovamento di una estesa necropoli di età longobarda nel territorio di Monticello di Fara con ricchi corredi funerari attualmente in restauro, tra cui quello restituito da una tomba maschile di alto rango composto da parata, fibbie, frecce e speroni.
Il rinvenimento, reso possibile dalla sinergia tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza e la Società Veneto Acque della Regione Veneto, è avvenuto durante le attività di archeologia preventiva per la realizzazione della nuova condotta di adduzione primaria Montecchio Maggiore-Brendola-Lonigo per la sostituzione delle fonti idriche contaminate da Pfas.
Gli scavi risalgono al periodo compreso tra settembre e dicembre 2020. Sono state indagate oltre 50 tombe databili tra la fine del VI sec. d.C e la metà del VII sec. d.C, collocate intorno ai resti di opere murarie pertinenti a un edificio di culto altomedievale, secondo un modello funerario di straordinario interesse.
“Sono soddisfatto perché tra i propositi dei 10 Comuni del Sistema Museale Agno Chiampo nel prossimo futuro c’è quello di fare squadra per reperire fondi attraverso il Pnrr ai fini del rilancio del Museo G. Zannato di Montecchio Maggiore e di tutto il territorio del sistema museale a livello nazionale”, ha commentato il sindaco di Montecchio Maggiore, Gianfranco Trapula.
Il sindaco di Sarego, Roberto Castiglion, ha aggiunto: “Siamo convinti che soltanto in questo modo potremo dare la giusta valorizzazione al nostro patrimonio ma anche ad un territorio che è ricco di reperti archeologici e molto interessante per la tipologia di rocce affioranti e per la ricchezza di testimonianze fossili e mineralogiche”.