Nel centro storico di Vicenza il primo “Duty Free District” d’Italia: per i turisti extracomunitari acquisti a prezzi tax free

131
Da sinistra, Fontolan, Piccolo, Boschiero

Nasce nel centro storico di Vicenza il primo “Duty Free District” d’Italia, ovvero una rete di negozi, identificata da un marchio comune, che offre ai turisti extra Ue la possibilità di fare acquisti “tax free” con le stesse modalità fino ad oggi riservate alle aree commerciali degli aeroporti. Trenta attività commerciali del cuore cittadino hanno, infatti, aderito al progetto promosso da Confcommercio Vicenza e Stamp, una giovane startup italiana lanciata un anno fa, che mette a disposizione una piattaforma digitale dedicata. Si tratta di un vero e proprio “distretto commerciale” duty free, che si sta diffondendo a macchia d’olio, visto che l’interesse riscontrato ha già portato altre 12 attività di città e provincia a dotarsi di questo strumento informatico ed altre adesioni sono in corso.

Il Vicenza Duty Free District è stato presentato nella sede di Confcommercio Vicenza, da Ernesto Boschiero, direttore dell’Associazione; Nicola Piccolo, presidente della Sezione 1 Centro Storico di Confcommercio Vicenza e Stefano Fontolan, co-founder di Stamp.

“Siamo orgogliosi di aver dato vita in poco tempo, con Stamp, ad un circuito che rappresenta un servizio attrattivo e vantaggioso per i turisti extra UE, che scelgono la città di Vicenza per una visita o per affari, e che secondo le più accreditate previsioni sono destinati a crescere – afferma Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza -.  Riteniamo infatti il settore turismo una delle più importanti carte da giocare sul tavolo dello sviluppo futuro della nostra economia”.
“La proposta di dotarsi della strumentazione offerta da Stamp è stata immediatamente accolta dai commercianti, perché di turisti a Vicenza ne stanno arrivando e, ovviamente, speriamo ne arrivino sempre di piùaggiunge Nicola Piccolo, presidente Sezione 1 Centro Storico Confcommercio Vicenza -. In questo contesto, il distretto si inserisce nell’ambito di una migliore accoglienza ai turisti stranieri, come un servizio aggiuntivo, attuale e moderno, oltre che un vantaggio in più di acquistare nei negozi di Vicenza”.
Il volano dell’iniziativa è, come si diceva, la piattaforma digitale di Stamp, studiata per i turisti extra UE che intendono acquistare beni per uso personale o familiare  avvalendosi della possibilità di non pagare l’Iva (articolo 38-quater, Dpr 633/1972). “Solitamente il tax refund in Italia avviene tramite rimborso post acquisto ed è piuttosto farraginoso – ha spiegato Stefano Fontolan, co-founder di Stamp –: include diversi passaggi presso agenzie specializzate che quindi finiscono per assottigliare quel 22 per cento di Iva che viene restituito ai turisti stranieri, oppure, in caso di “fai da te”, obbliga ad una serie di fastidiosi adempimenti burocratici. La formula di Stamp è, invece, semplice e conveniente”. Grazie a un software installato nei negozi che ne fanno richiesta, è stato spiegato in conferenza stampa, l’Iva viene detratta dal prezzo di acquisto al momento del pagamento. Il cliente deve perciò limitarsi ad ottenere la validazione doganale.

Un turista extra Ue che decide di fare shopping in uno dei punti vendita del “Vicenza Duty Free District” può, dunque, fare acquisti con uno “sconto” del 22% reale e immediato, garantito dal negoziante, e senza ulteriori “fastidi” legati alla burocrazia. Un vantaggio per il cliente, certo, ma anche per i commercianti, che riescono ad avere un plus competitivo notevole, perché offrono già una riduzione sul prezzo al momento in cui emettono lo scontrino.

A rendere riconoscibili i negozi del “Vicenza Duty Free District” è una vetrofania, mentre la promozione sul web è affidata ai siti di Confcommercio Vicenza vishopping.it e vitourism.it, dove è stata creata un’apposita sezione. La rete vicentina sarà inoltre presente nel sito di Stamp.

Quanto vale il mercato del Tax Free a Vicenza? Difficile fare un calcolo preciso: il valore europeo di queste vendite è di 25 miliardi di euro. In Italia, focalizzandosi sul solo segmento dell’abbigliamento, si calcola che gli acquisti effettuati da turisti stranieri siano aumentati del 7% nel primo semestre 2019 e a dedicarsi di più allo shopping è proprio chi proviene da Paesi Extra Ue: il 28% degli acquisti degli stranieri è effettuato da turisti provenienti dalla Cina, seguiti dai russi con il 13% e dagli americani 9% (dati Fashion & High Street Report di Federazione Moda Italia-Confcommercio).

Da questi Paesi extra Ue “alto spendenti” arriva la maggior parte dei turisti stranieri che visitano Vicenza. La nostra città, secondo il “Rapporto statistico del Veneto 2019”, attualmente si colloca al 7° posto delle prime dieci destinazioni venete scelte dai turisti cinesi. A confermarlo anche i dati su arrivi e presenze. Nel 2018 i turisti extra Ue hanno rappresentato il 61% di tutto il flusso di visitatori stranieri di Vicenza (pari a 77.772 persone provenienti dall’extra Ue). Venendo alle presenze (vale a dire i giorni di permanenza in città) il valore passa al 63%, con al primo posto, per Paese di provenienza, gli Usa (68.361 presenze, l’11% del totale), la Cina (30.272 presenze, il 4,9% del totale) e Israele (22.084 presenze, il 3,6% del totale). Più distanziati i russi, che totalizzano 5.367 presenze.

Il “Vicenza Duty Free District”, dunque, parte già con una base di potenziali clienti molto consistente e lo fa in un momento particolarmente significativo: con la Basilica Palladiana che ha riaperto le porte ai grandi eventi e con VicenzaOro January, l’appuntamento più importante dell’anno per la fiera dell’oreficeria, ai nastri di partenza il prossimo 17 gennaio.