Dopo 9 mesi rinviato l’intervento a paziente vicentina: l’altra sanità di Zaia che spara autoelogi e… richieste di mega danni a VicenzaPiù per l’inchiesta sulla formazione

172

Pubblicato il 25 alle 20.45, aggiornato il 26 alle 11. È successo all’ospedale San Bortolo di Vicenza e lo riassume una nostra lettrice in una significativa lettera, che pubblichiamo a seguire, insieme alla risposta prontamente arrivata dal Direttore Generale dell’Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi. È successo in questi giorni di fine luglio, con il caldo che pare abbia deciso di iniziare a farsi sentire, nella regione la cui sanità è un fiore all’occhiello per Luca Zaia. Il quale magari troverà il tempo per occuparsi anche dei piccoli grandi drammi del “popolo”, oltre che della raffica di dichiarazioni, spedite o fatte spedire dall’ufficio stampa della giunta regionale, inneggianti alla sanità veneta modello (ecco l’ultima… per ora). 
Oppure di note su ogni altro possibile argomento, come ad esempio i recenti strali in difesa della libertà di stampa, salvo poi “sparare” una querela da “vergogna” o, meglio, da 410 mila euro chiesti a VicenzaPiù, un’azione che ha avuto anche un’eco nazionale e che punta ad oscurare l’inchiesta, della procura di Venezia e del nostro giornale, sui corsi di formazione finanziati dalla Regione con soldi europei. 

Le battaglie dell’ufficio legale della Regione (forse temerarie, di sicuro tendenti a intimorirci) durano da ben più di nove mesi, puntando a creare difficoltà alla vita dei giornali indipendenti, ma le battaglie vere per la vita dei veneti dovrebbero essere ben altre.

Ad esempio perché non accadano più casi come questi. 

 

Ecco lo scambio di lettere che spiega la vicenda accaduta all’ospedale San Bortolo:

Gentile Signor Direttore

Giovanni Pavesi

Quando ci si trova ad assistere un parente ammalato spesso non si ha il tempo di far presente le disfunzioni che si riscontrano in ambito ospedaliero, ma ho personalmente toccato il fondo: mia madre stomizzata da 16 mesi, oggi 20 luglio 2018 doveva essere operata, dopo 9 mesi di lista di attesa, per ricanalizzare il suo povero martoriato intestino.

Ma alle 8,30, quando si presenta al reparto di Chirurgia del San Bortolo, le viene detto che non verrà operata perchè il Chirurgo viene da sedici ore consecutive di lavoro e non può iniziare un’altra operazione.

Tutto viene rimandato a fine luglio. Si spera.

Scrivo qui ma non per lamentarmi del personale, anzi la Caposala, il Chirurgo, e lo Staff sono persone straordinarie, ma non possono lavorare con le sale operatorie dimezzate. E il personale non sufficiente.

Tutta colpa dei tagli. Invito a diffondere queste notizie e se, in suo potere, trovare un rimedio.

I migliori saluti

Emanuela Bortolaso

 

Gentile Signora Bortolaso,

riscontro la Sua cortese comunicazione e mi scuso per l’episodio del rinvio dell’intervento chirurgico alla madre.

Mi sono personalmente informato e Le confermo che il rinvio dell’intervento è stato oggettivamente motivato da una concentrazione di interventi chirurgici in emergenza in uno stretto lasso di ore, che ha impedito lo svolgimento dell’attività già programmata.
Certamente siamo nella necessità di aumentare gli organici dei reparti che lavorano nelle sale operatorie, ma di fronte a necessità oggettive come queste, la Regione ci ha sempre autorizzato a reperire nuovo personale.
Il problema è che talvolta i tempi di arruolamento e formazione non sono così immediati come le esigenze imporrebbero.
Le do assicurazione che l’intervento di Sua madre è stato riprogrammato per il 1° Agosto, ma già lunedì mattina la nostra Direzione Medica verificherà la possibilità di anticipare tale data.
Un cordiale saluto,

Giovanni Pavesi

Direttore Generale