Prima pagina Al termine di un consiglio dei ministri che vara il decreto che, dal 6 agosto, rende obbligatorio il Green Pass (con almeno una dose di vaccino) per l’accesso a locali al chiuso (bar e ristoranti), ai cinema, ai musei, a eventi sportivi, palestre, convegni, fiere e rimodula i criteri delle zone di rischio in ragione del tasso di ospedalizzazione e riempimento delle terapie intensive, il premier Draghi decide di mettere pubblicamente in fuorigioco le ambiguità politiche di Salvini e Meloni definendo “l’appello a non vaccinarsi” equivalente a “un appello a morire o a far morire”.
L’uscita – di particolare forza dialettica ed emotiva – con cui abbiamo scelto di aprire il giornale, è con tutta evidenza meditata, sorretta dai dati incoraggianti di una campagna di immunizzazione che ha visto raggiunto nel mese di luglio l’obiettivo del 60% di italiani vaccinati, e immaginata non solo per incoraggiare chi ancora non lo ha fatto “a vaccinarsi e a farlo presto”. A convincere il Paese che il vaccino è la sola strada “per non richiudere tutto” (compresi i cinema, di cui scrive la nostra Natalia Aspesi). Ma anche per richiamare l’intera maggioranza a un metodo che immagina il percorso della messa in sicurezza del Paese e delle riforme di cui ha bisogno lungo un sentiero di inclusione, convergenza e mediazione che non contempla strappi, fughe in avanti, o ambiguità di “lotta e di governo”.
Del resto, che l’uscita del premier sia stata pensata anche per rimettere ordine in una maggioranza che, in queste ultime settimane, ha dato segni di forte fibrillazione è stato reso evidente non solo dalla presenza fisica, al fianco di Draghi, del ministro Speranza. Ma anche della ministra Cartabia. Anche lei, nelle ultime settimane, al centro dell’offensiva con cui i 5S ritengono di poter rimettere in discussione la riforma del processo penale. Come per i vaccini, anche in questo caso – come osserva Francesco Bei nel suo commento – il premier ha voluto avvisare che non ammetterà strappi o slealtà rispetto a un accordo già raggiunto. Che Draghi ha deciso di proteggere con la richiesta – accordata dal consiglio dei ministri – del voto di fiducia e con uno spazio di ulteriore negoziazione sulle nuove norme “limitato a semplici accorgimenti tecnici”.
Proprio di giustizia ci occupiamo nella nostra spalla raccontando, con due interviste a due magistrati di spicco come Rossi e Di Matteo, anche come la riforma divida la magistratura e dando conto di come, a ventiquattro ore di distanza dalla morte del giovane marocchino di Voghera, si moltiplichino i dubbi sulla versione fornita dall’assessore leghista che contro di lui ha fatto fuoco mortalmente.
Due le notizie di economia, entrambe, per importanza, sotto il titolo di apertura. Una dedicata al nuovo Fisco, di cui ieri il ministro Franco ha indicato le coordinate. E l’altra proveniente dalla Cina, dove il nostro corrispondente Gianluca Modolo ci racconta della guerra scatenata da Pechino alle società di criptovalute che ora si spostano nei più convenienti Stati Uniti.
La fotonotizia è dedicata al G20 sul clima di Napoli, che oggi conoscerà la sua giornata chiave ma che, ieri, a fronte di perduranti divisioni sull’uso del carbone fossile, ha fatto registrare dei primi segnali di convergenza sull’inquinamento da plastica dei mari.
Due infine le storie di fogliettone. Scalfari ci porta nella dimensione struggente della percezione del “tempo che fugge via”. Mentre i nostri inviati in Giappone ci raccontano la vigilia complicata della cerimonia di inaugurazione dei giochi che vedrà oggi accendersi la fiaccola a Tokyo.
Buona lettura,
Maurizio Molinari
Italia
Omicidio Colleferro, al processo i fratelli Bianchi continuano a fare paura. “Ho visto tirare un calcio a Willy. Un calcio da arti marziali, da chi lo sa tirare”. A parlare, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone, nel processo per l’uccisione del 21enne di origine capoverdiana, è Alessandro Rosati, uno dei giovani di Colleferro che, nella notte tra il 5 e il 6 settembre scorso, ha discusso nella zona della movida con gli imputati Mario Pincarelli e Francesco Belleggia e poi ha assistito all’arrivo in largo Santa Caterina dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi. (Repubblica)
Funerali De Rienzo, commozione per l’ultimo saluto: la moglie, il papà e Marco Risi al cimitero. Un lungo applauso, poche parole, sguardi consumati. Il feretro di Libero De Rienzo arriva alle 15 al cimitero di Paternopoli, paese nel cuore dell’Irpinia. Ad accompagnarlo, il padre Fiore, con la moglie Marcella Mosca e i suoceri. Hanno confezionato per lui un grande fascio di girasoli, che copre la bara. C’è quasi tutta Paternopoli, a salutare “Picchio”. Ma non solo. (Repubblica)
Da febbraio i paesi sotto l’Etna si ricoprono di cenere. I comuni della fascia ionica e di quella pedemontana vicini all’Etna hanno da sei mesi un serio problema: la cenere vulcanica che, proveniente dalle eruzioni del cratere di Sud Est, ricopre tetti, strade, auto, entra nelle abitazioni e nei negozi. Ora il governo ha deciso di stanziare 5 milioni di euro (la Regione ne aveva chiesti 20) per una prima serie di interventi. Erano vent’anni che non si verificavano attività di questa portata sull’Etna. (Il Post)
I podcast di Repubblica:
La giornata
Scopri in pochi minuti le principali notizie del giorno scelte da Repubblica.
di Laura Pertici
Metropolis
Il centro delle cose. Le interviste a caldo e gli approfondimenti del giorno dal lunedì al venerdì.
di Gerardo Greco
Ellekappa
Mappamondo
Telefonino spiato, Macron cambia cellulare dopo lo scandalo Pegasus. Era un numero di telefono che molti giornalisti e politici locali custodivano preziosamente per comunicare direttamente con Emmanuel Macron. L’utenza risaliva a quando il presidente non era ancora stato eletto e lui l’aveva mantenuta all’Eliseo per non isolarsi completamente dal mondo esterno, almeno questa era la sua spiegazione davanti alle reprimende dei servizi di sicurezza dello Stato. Macron è stato ora costretto ad abbandonare quel numero di telefono “popolare”, dopo che è finito nelle liste dello spyware Pegasus, sviluppato dal gruppo israeliano Nso. (Repubblica)
Usa, il Congresso concede visti speciali a 19 mila afghani che hanno aiutato gli americani. Con una maggioranza quasi unanime, e insolita, la Camera ha votato l’aumento del numero di visti speciali destinati a migliaia di afghani, tra interpreti e collaboratori, che in questi vent’anni hanno aiutato i soldati americani e che, con il ritiro delle truppe, rischiano di subire la ritorsione dei talebani. I visti speciali passano da 11 mila a 19 mila. La Camera ha approvato il provvedimento con 407 voti a favore e 16 contrari. (Agi)
Australia, la variante Delta fa paura: stretta sul lockdown a Sydney. Lo stato australiano del Nuovo Galles del Sud ha registrato il maggior balzo giornaliero nei contagi dall’inizio dell’anno. Le autorità parlano di “emergenza nazionale” e rafforzano il lockdown a Sydney. La premier dello stato, Gladys Berejiklian, ha annunciato che probabilmenete nella più grande città del Paese l’ordine di restare a casa sarà esteso oltre il 30 luglio. “Non c’è dubbio che i numeri non stanno andando nella direzione che speravamo in questa fase”, ha detto Berejiklian. (Reuters)
Focus
La vita quasi sconosciuta di Mariano Fortuny, il genio spagnolo che nel suo Paese d’origine nessuno rivendica. Quest’anno cade il 150esimo anniversario della nascita di Mariano Fortuny y Madrazo, artista, scenografo, fotografo, designer e inventore, una delle grandi menti creative del Ventesimo secolo. Visse gran parte della sua vita in Italia ma era nato in Spagna. Tuttavia, salvo una mostra che a dicembre aprirà a Granada, sua città d’origine, in Spagna sembra non esserci un particolare interesse a ricordare la sua figura e le sue radici iberiche. (El País)
Sport
La Premier contro i no-vax: obbligo di vaccino entro ottobre. La Football Association, la federcalcio inglese, ha deciso che entro il primo ottobre giocatori e staff di tutti i club della Premier League dovranno essere vaccinati. Non basterà una dose: per quella data, sarà necessario aver completato il ciclo vaccinale delle due dosi. In pratica, se ci fosse in Inghilterra una società con calciatori contrari al vaccino, come lo Spezia (e non è certo l’unica società alle prese con questi problemi) non potrebbe giocare il campionato. In Italia oggi è incostituzionale. (Repubblica)
La prima cosa bella
La prima cosa bella di venerdì 23 luglio 2021 è avere l’età, andare avanti negli anni senza aver paura, anzi: con un certo entusiasmo. Siamo stati più vecchi allora, siamo più giovani adesso. Lo pensavo leggendo del nuovo film di Night Shyamalan (Old) in cui una famiglia è preda dell’accelerazione del tempo e vedendo il post in cui Nanni Moretti si è auto-invecchiato, deluso perché il suo cinema è stato scavalcato da sperimentazioni bizzarre. Che problema c’è? Si matura, si cerca un’altra vita dentro la vita… (continua a leggere)