Prima pagina, la scuola non ci sta. Presidi e insegnanti sono in rivolta contro l’inadeguatezza dei protocolli di sicurezza per il nuovo anno scolastico. “Servono regole certe su come gestire i contagi da Covid o tornerà la dad” è la minaccia rivolta al ministro Bianchi, che ora cerca la mediazione. “Non basta dire vaccini: e gli spazi, i trasporti, il numero ridotto di alunni per classi, il tracciamento dei contagi? E ancora tanti interrogativi aperti, uno per tutti: se c’è un contagiato tutta la classe, anche se una buona parte vaccinata, andrà in quarantena, dunque tornerà a fare lezione da casa?”, scrive Ilaria Venturi, interpretando i dubbi degli addetti ai lavori.
Non lasciano spazio a interpretazione, invece, i dati annunciati ieri dall’Istituto superiore di sanità: il 99% dei morti da febbraio era senza la doppia dose di vaccino, cioè non lo aveva mai fatto oppure aveva ricevuto solo la prima dose. Del resto, spiega Elena Dusi, “è l’esperienza che i medici raccontano da Nord a Sud: quasi tutti i nuovi ricoveri per Covid riguardano persone non vaccinate”. Dalle inappellabili analisi epidemiologiche dell’Iss può arrivare una spinta alla immunizzazione e al Green Pass. Per averlo fisicamente, però, bisogna che vengano sveltite le pratiche e rese più facili le procedure. “Non possiamo dire – sottolinea Sergio Rizzo – quanto le difficoltà contribuiscano a scoraggiare chi è già abbastanza indeciso sul vaccinarsi o meno”. Perché le motivazioni sono spesso decisive, come nel caso di Vito Dell’Aquila, l’italiano medaglia d’oro nel taekwondo, che a Ettore Livini dice: “Volevo vincere alle Olimpiadi, per questo mi sono fatto AstraZeneca”.
Niente medaglia per la ginnasta americana Simone Biles. Non ha proprio gareggiato, perché la sua testa è andata in tilt. Per lei magari non è finita: altre occasioni ne avrà. Federica Pellegriniinvece è infinita, anche se altre occasioni (olimpiche) non ne avrà più. Oggi, con la sua quinta storica finale, dice addio ai Giochi. “Biles ha dichiarato che sentiva il peso del mondo sulle spalle. Su quelle spalle di giovani donne (e questo del genere è un aspetto da non trascurare) ho riconosciuto il peso, ingigantito in chiave olimpionica, che molte ragazze e molti ragazzi devono portare – commenta Vittorio Lingiardi – . È il carico delle aspettative, le proprie, che poi sono quelle dei genitori, degli allenatori, dei professori. Anche dei coetanei. È lo sguardo dell’altro, ammirato oppure invidioso, che abita il sentimento del proprio valore”.
Le donne comunque si rivelano le vere protagoniste di questa edizione: ieri le tre medaglie per l’Italia (un argento e due bronzi) hanno tutte il fiocco rosa. “Le donne ti sbattono a terra, ti infilzano, ti sollevano per aria. E poi si commuovono”, chiosa Emanuela Audisio. Bahija El Boussettaoui, la sorella dell’uomo ucciso a Voghera dall’ex assessore leghista Massimo Adriatici, è un’altra donna di tempra tenace. “Si è messa in spalla un carico tremendo: avere giustizia per il fratello morto ammazzato”, rileva Brunella Giovara, che l’ha intervistata. Lei promette battaglia e chiede aiuto a Ilaria Cucchi: “Mio fratello era fragile come il suo”.
È in un pantano di veti incrociati la riforma della giustizia portata avanti dalla ministra Cartabia. Ora è la Lega a imporre il suo no dopo le aperture del governo al Movimento 5 Stelle sui processi di mafia. Nel resoconto di Liana Milella e Matteo Pucciarelli sul colloquio tra Draghi e la Guardasigilli, durato quattro ore, c’è tutta la difficoltà di un compromesso in salita.
“Nei giardini del Parlamento, i soldati arrivati dalle caserme di tutto il Paese hanno scelto un ficus immenso per difendersi dal nemico più insidioso, l’estate tunisina” è l’immagine descritta da Giampaolo Cadalanu. Il nostro inviato è a Tunisi a raccontare la crisi politica di quel Paese, culminata domenica con la rimozione del premier e la sospensione dell’attività parlamentare. “La piazza del Bardo è completamente vuota, ripulita anche dai sassi e dalle bottiglie che i sostenitori del presidente Kais Saied e i militanti di Ennahdha si sono lanciati reciprocamente lunedì, nell’unica scaramuccia violenta, con un bilancio limitato a qualche testa rotta”.
Cambiamo continente. “La grandezza di una nazione – osserva Gianluca Modolo da Pechino – si misura, anche, dalla qualità dello sciacquone. Distrutti dalle Guardie Rosse perché troppo borghesi durante la Rivoluzione culturale, oggi i bagni sono il simbolo di civiltà e salute della campagna lanciata dal presidente in persona: un’altra Rivoluzione. Sì, quella delle toilette”. È un nuovo stile di vita, quello promosso. Che fa il paio con la condanna del ricorso eccessivo alle ripetizioni. Xi vede l’industria dei corsi extra-scolastici come uno dei principiali ostacoli all’aumento del tasso di natalità — vero cruccio della leadership comunista — poiché grava non poco sul portafogli delle famiglie.
“Da qualche parte stanno stampando il mio nuovo romanzo – scrive Maurizio Maggiani – non so dove, ma ci sono buone probabilità che lo stiano facendo alla Grafica Veneta, è il più grosso service nel ramo della stampa, di lì ci passano la gran parte degli editori e dei libri, persino Harry Potter, e l’idea che a stamparlo siamo degli schiavi mi fa schifo”. Perché quando la spietatezza è della cultura si dimostra ancora più intollerabile.
Buona lettura,
Maurizio Molinari
La foto del giorno
Federica Pellegrini, settima nella sua ultima storica finale alle Olimpiadi di Tokyo (Ansa)
Italia
La corsa per riconoscere i vaccinati all’estero parte dagli statali. Si comincia con i dipendenti pubblici in servizio all’estero iscritti al servizio sanitario nazionale. Saranno loro i primi a beneficiare della procedura con cui gli uffici diplomatici-consolari saranno chiamati a rilasciare il Green Pass agli italiani vaccinati all’estero. Per il momento, in via sperimentale, solo dipendenti pubblici e loro familiari, tutti gli altri dovranno ancora aspettare. Così stabilisce la circolare congiunta di ministero della Salute e Farnesina che venerdì pubblicherà le modalità da seguire, attraverso una apposita sezione del sito dgc.gov.it. (Repubblica)
Roghi nell’Oristanese: su tre focolai due erano dolosi. Gli incendi sono tre, uno è partito accidentalmente da un’auto lasciata in sosta sulla Provinciale vicino a Bonarcado, quelli esplosi a Usellus e nel territorio di Escovedu-Mogorella sono certamente dolosi. Non c’è ancora un’inchiesta giudiziaria formale perché prima di aprire un fascicolo la Procura di Oristano attende i rapporti del Corpo Forestale. Testimonianze delle prime ore avrebbero consentito di rompere il tradizionale silenzio che circonda indagini di questo tipo. (La Nuova Sardegna)
Covid, il piano per riaprire le scuole in Piemonte fa i conti con 23 mila dissidenti. Sarà una corsa contro il tempo. Anzi: è già scattata. Obiettivo: mettere in sicurezza il perimetro della scuola in una regione che, pur a fronte di contagi e ricoveri ancora contenuti, guarda con inquietudine all’autunno. Dove per autunno si intende settembre. Più precisamente, “favorire, insieme alle altre misure di prevenzione, il mantenimento della didattica in presenza, individuando precocemente i casi asintomatici per interrompere la trasmissione del virus nelle classi”. (La Stampa)
I podcast di Repubblica:
La giornata
Scopri in pochi minuti le principali notizie del giorno scelte da Repubblica.
di Laura Pertici
Metropolis
Il centro delle cose. Le interviste a caldo e gli approfondimenti del giorno dal lunedì al venerdì.
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Ellekappa
Mappamondo
India, bastonata a morte dai parenti perché indossava i jeans. Le compagne di scuola raccontano che sognava di diventare poliziotta. Neha Paswan, 17 anni, si vestiva come tante coetanee del suo paese, in bilico tra contemporaneità e tradizioni retrograde: indossava jeans e maglietta, invece del sari o del completo femminile con la lunga blusa e i pantaloni larghi. Ma, contrariamente alle giovani delle metropoli, Neha viveva a Savreji Kharg, un villaggio nel distretto di Deoria, una delle regioni più arretrate dell’Uttar Pradesh. (Repubblica)
Addio Hong Kong. La vita a Hong Kong negli ultimi tempi è diventata imprevedibile e difficile da descrivere. Quando ci si incontra tra amici, o ci si scambia messaggi, la domanda più frequente è: parti o rimani? Ce lo si chiede con ansia, indipendentemente dalla risposta. A luglio le partenze si sono intensificate perché dal 1 agosto Hong Kong e Pechino non riconosceranno più come documento valido il passaporto British national overseas (Bno, concesso dal Regno Unito a chi è nato prima del ritorno di Hong Kong alla Cina, nel 1997). (Internazionale)
Giappone, il governo sosterrà le vittime non riconosciute delle bombe atomiche. Il governo del Giappone sta valutando “rapidamente” diverse modalità di sostegno alle 84 persone di Hiroshima esposte alla “pioggia nera” radioattiva dopo il bombardamento atomico della città da parte degli Stati Uniti, nel 1945, e che tuttavia non rientrano nelle zone per le quali il governo ha ufficialmente riconosciuto tale fenomeno. L’alta corte di Hiroshima ha stabilito nelle scorse settimane che anche a queste persone spettino i benefici riconosciuti dal governo ai sopravvissuti a tale fenomeno. (Abc)
Focus
Stephen Hawking aveva ragione, i buchi neri diventano sempre più grandi. L’area dell’orizzonte degli eventi di un buco nero non può diminuire. L’ipotesi, formulata cinquant’anni fa dal fisico teorico e cosmologo britannico, è stata ora confermata dall’analisi delle onde gravitazionali emesse dalla fusione di due di questi oggetti estremi. (Le Scienze)
Sport
Sollevamento pesi, storico argento per Giorgia Bordignon. Il sollevamenti pesi azzurro non lascia dopo il bellissimo bronzo di Mirko Zanni. Anzi, a sorpresa, raddoppia. Giorgia Bordignon – reduce dal sesto posto di Rio de Janeiro – ha fatto il salto di qualità conquistando a Tokyo 2020 uno splendido argento. E’ la prima storica medaglia al femminile per l’Italia nella specialità. (Repubblica)
La prima cosa bella
La prima cosa bella di mercoledì 28 luglio 2021 sono quelli capaci di non replicare alle offese, di guardare avanti e fare la loro vita, il loro lavoro, come se niente fosse accaduto. Viviamo nella società dell’insulto diffuso e qualche volta incoraggiato. (Continua a leggere)