Oggi, mercoledì 1° gennaio 2020 dalle 18, per chiedere la libertà per Nicoletta Dosio e gli altri manifestanti No Tav condannati con lei c’è stato un presidio unitario di fronte alla Questura di Vicenza in contemporanea con la fiaccolata di Bussoleno, da dove è stata prelevata l’ex professoressa settantatreenne.
La “pasionaria” No Tav è stata accusata, in buona sostanza, di interruzione di servizio pubblico con un danno effettivo per la concessionaria autostradale quantizzato in 700 euro (il gruppo ha aperto al barriera di uscita di un casello rendendo gratuiti alcuni transiti, ndr) e condannata a un anno, provvedimento da lei “incassato” senza chiedere benefici di alcun tipo.
“Sto bene, sono contenta della scelta che ho fatto – ha detto Nicoletta Dosio agli organizzatori del presidio vicentino come ci ha riferito Germano Raniero di Usb – perché è il risultato di una causa giusta e bella, la lotta NoTav, che è anche la lotta per un modello di società diverso e nasce dalla consapevolezza che quello presente non è l’unico dei mondi possibili“.
“Sento la solidarietà collettiva (tra cui quella espressa da VicenzaPiu.com, ndr) e provo di persona cosa sia una famiglia di lotta. L’appoggio e l’affetto che mi avete dimostrato quando sono stata arrestata, e le manifestazioni la cui eco mi è arrivata da lontano, confermano che la scelta è giusta e che potrò portarla fino in fondo con gioia“.
La professoressa, simbolo di una lunga battaglia, che ha riferito alle altre detenute della solidarietà per lei e per tutte le donne e gli uomini che “le mura insensate del carcere rinchiudono” ha concluso così il suo messaggio: “In questo stesso carcere ci sono anche altri cari compagni, Giorgio, Mattia e Luca, che sento più che mai vicini ed abbraccio.
Un abbraccio ed un bacio a tutte e tutti voi. Siamo dalla parte giusta. Avanti NoTav!“.