Nicolò Valmarana si sente e si definisce, prima e piuttosto che proprietario, il custode e il protettore di Villa Almerico Capra più nota come La Rotonda, l’edificio non urbano più originale progettato nel Cinquecento da Andrea Palladio, conosciuto e imitato in tre continenti.
La presentazione della prima Giornata delle Ville Venete, organizzata dalla Associazione dei proprietari di questi siti in collaborazione con l’Istituto Regionale Ville Venete, ha avuto come scenario proprio La Rotonda, che sarà aperta ai visitatori sabato 22 e domenica 23 ottobre con altri settanta edifici in Veneto e in Friuli, ed è in questa occasione che abbiamo intervistato il conte e custode Nicolò Valmarana.
Da un decennio la gestione “imprenditoriale” della Rotonda è di Nicolò Valmarana, che ha aggiornato la proposta turistica della villa aggiungendo ai contenuti intrinseci di arte e architettura i prodotti agroalimentari bio (farina, miele, pasta) dell’azienda agricola annessa al monumento e una serie di proposte di visita modulate sulle stagioni.
Valmarana ha anche quasi ultimato il rifacimento delle quattro facciate e riportato allo stato originale il viale d’accesso alla villa, riscoprendo l’antica pavimentazione, ed ha in progetto la valorizzazione del percorso che, dal lato est, conduceva all’approdo in riva al Bacchiglione.
“In condizioni normali – ha precisato Nicolò Valmarana – La Rotonda è autosufficiente per mantenersi e sostenere gli impegni finanziari assunti per i lavori degli anni precedenti, per cui non chiedo allo Stato sovvenzioni. Riconosco che un grosso aiuto è venuto dal Bonus facciate che ha permesso di rifare completamente gli esterni dell’edificio.”
La Rotonda sorge da quattrocentocinquant’anni alle porte di Vicenza, in una valletta ai piedi dei Colli Berici e lungo la Riviera Berica, la via che collega il capoluogo con il sud della provincia. È l’opera più famosa del Palladio: 470.000 riscontri Google, ottanta repliche nel mondo, più di cinquanta pubblicazioni dedicate, patrimonio dell’UNESCO.
Nei secoli la Rotonda è stata lasciata in abbandono e il ramo veneziano dei Valmarana, nobile famiglia vicentina risalente al 1032, ne diventa proprietario per usucapione nel 1912. La villa è quasi fatiscente e, per più di cent’anni, la nuova proprietà continua a fare importanti investimenti in restauri e conservazione.
L’apertura al pubblico è relativamente recente, è cominciata infatti nel 1980 e si è progressivamente sviluppata fino ad arrivare nel 2020, prima della pandemia, a oltre 40.000 visitatori all’anno.