“Il divieto di frequentare le lezioni di educazione fisica in una scuola di Pordenone – dichiara in una nota Maria Cristina Caretta, deputato di Fratelli d’Italia – imposto da due genitori magrebini alla figlia, dato che ad esse partecipano anche compagni di classe maschi, esemplifica la mancanza di volontà di certi ospiti del nostro Paese nell’accettare le minime regole di convivenza civile. Non siamo noi a doverci adeguare a dettami oscurantisti che vorrebbero le donne segregate o in condizione di sudditanza fin dalla più tenera età, ma sono gli immigrati nel nostro Paese a dover accettare le più normali regole di civile convivenza. I nostri usi e costumi prevedono che le donne abbiano uguali diritti degli uomini e chi non è d’accordo se ne faccia una ragione oppure può tranquillamente tornare da dove è venuto”.
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