Il Monte d’Oro e la Spiaggia dei Sassolini di Scauri, località turistica e frazione di Minturno col doppio degli abitanti del capoluogo, sono i luoghi in cui si svolgono le scene decisive di “Per grazia ricevuta“, film del 1971 diretto e interpretato da un sempre amato e allora villeggiante abituale oltre che dal 1998 cittadino onorario di Minturno: Nino Manfredi.
Il film, miglior opera prima al 24° Festival di Cannes, è una commedia dal tono drammatico interamente girata tra l’Umbria e il Basso Lazio ed è ancora forte la suggestione che si prova di fronte alle riserve naturali di quest’angolo della Riviera di Ulisse che si fanno teatro di un evento miracolo: il tentativo mancato o mal riuscito del suicidio di Benedetto Parisi, protagonista del film.
La Spiaggia dei Sassolini e il Monte d’Oro, immerso nel verde e da cui è possibile affacciarsi e godere della vista di Scauri e dell’intero Golfo, divengono malinconico scenario della liberazione da una vita che tenta di salvare se stessa gettandosi da un precipizio.
Per salire sul Monte d’Oro è necessario attraversare un piccolo sentiero tortuoso, ancora oggi immerso nei boschi e alla cui sommità ora c’è una via intitolata proprio al regista e attore ciociaro. Sempre in salita e ben nascosta è la Spiaggia dei Sassolini, la cui vista si apre a sorpresa abbagliata, nelle mattine d’estate, dal riflesso del sole: un piccolo angolo di paradiso.
Molti dei ricordi e racconti inediti di Nino Manfredi sono legati a Scauri, dove amava trascorrere la stagione estiva e dove sorge proprio a ridosso della Spiaggia la villa che aveva acquistato nel 1961, trasformando l’originario bifamiliare in una magnifica residenza estiva che si erge come un castello sull’altura del Monte d’Oro. Questo piccolo ma idilliaco luogo di villeggiatura fu scoperto da Nino Manfredi grazie all’invito di Alberto Sordi, a sua volta proprietario di una villa a Vindicio, frazione marina della vicina Formia.
Tornando a “Per grazia ricevuta” il film affronta il complesso tema dell’educazione religiosa e della fede, osservato dalla prospettiva di un ragazzino mascalzone e vivace e poi attraverso lo sguardo di un adulto maturo allegro e al contempo disperato. Interessante potrebbe essere riflettere su come la realtà di un paese, Scauri, si sia trovata coinvolta per caso, o per fortuna, nella storia di un autentico dramma interiore: la fede, la grazia ricevuta (il non morire) o mancata (il voler morire).
Un tema tutto individuale, eppure in fondo così viscerale, popolare. Che Nino abbia sentito la voce dell’ispirazione immerso nella quiete della nostra spiaggia, seduto sugli allora scomodi sassolini, oggi quasi scomparsi per fenomeni naturali ma anche, è un si dice più che credibile, per le razzie fattene da chi li ha usati per abbellire le proprie nuove ville?
La commedia è ironica e tragica. Nella scena finale in cui Benedetto Parisi prende la rincorsa per buttarsi di sotto e infrangere sugli scogli dolori e incertezze, passa un’auto d’improvviso e la morte, per quanto urgente, sembra volerle lasciare la precedenza. Benedetto Parisi riuscirà poi a buttarsi, ma un miracoloso intervento chirurgico lo riporterà in vita.
“Per grazia ricevuta” è anche un po’ il riflesso dell’animo di Nino Manfredi, un attore irrefrenabile, comico, una forza eroica della natura, ma uno spirito anche triste, tetro, tormentato. Benedetto Parisi ha ricevuto la sua grazia.
E pure Scauri con questo film è stata graziata, o perlomeno, rivalutata, messa in risalto. “Per grazia ricevuta” è anche lo stato di grazia che vivono le piccole realtà di provincia, in alcuni periodi dell’anno, in particolar modo nella stagione estiva. Scauri d’estate si ravviva, si riempie di turisti, le spiagge si popolano (si sono appena ripopolate con la frenata del Covid) e il lungomare è brulicante di musica e gente che passeggia respirando aria di mare. Ma è anche un paese che d’inverno si spegne, dove i giovani sono costretti ad allontanarsi se non vogliono trascorrere l’intera vita ad attendere il futuro. Forse ancora non crediamo nei miracoli, ma possiamo concederci piccole grazie, e il cinema e il mare sono tra queste.
Scena tratta dal film: