
(Adnkronos) – Lo scorso 25 aprile, all’interno di una location elegante e animata nel cuore di Milano, Nintendo ha finalmente svelato la tanto attesa Switch 2, offrendoci l’occasione di provarla con mano, insieme ad alcuni dei titoli di lancio più emblematici: Mario Kart World, Donkey Kong Bananza e le versioni ottimizzate di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Tears of the Kingdom. L’atmosfera era carica di entusiasmo e curiosità: dopo anni di successi della prima Switch, le aspettative erano inevitabilmente alte, e la sensazione generale, sin dai primi istanti, è stata quella di trovarsi di fronte a un prodotto che si propone non tanto come rivoluzione, ma come raffinata evoluzione di un’idea vincente. La prima interazione fisica con la nuova console rivela subito una costruzione più solida e matura. Il design è familiare, ma finemente aggiornato: bordi più sottili incorniciano uno schermo LCD da 7,9 pollici, che finalmente porta la risoluzione nativa a 1080p, supportando anche l’HDR. La luminosità, la vividezza dei colori e il contrasto migliorato danno vita a un’immagine che, pur non optando per il pannello OLED di altri dispositivi concorrenti, risulta comunque vibrante e piacevolmente immersiva. I nuovi Joy-Con, collegati ora tramite un sistema magnetico, appaiono più robusti e ergonomici. È difficile non notare anche l’introduzione del pulsante “C”, pensato per attivare rapidamente le funzioni di comunicazione audio e video integrate: una mossa che sembra rispondere direttamente all’esigenza crescente di social gaming e interazione istantanea. Mario Kart World ha subito catturato l’attenzione. L’abbandono della struttura a piste chiuse in favore di un grande mondo esplorabile è stata una sorpresa tanto audace quanto riuscita. Muoversi liberamente in ambienti vasti, soggetti a cicli giorno-notte e condizioni metereologiche dinamiche, rende l’esperienza molto più viva. Correre non è più solo una questione di memorizzare traiettorie, ma anche di adattarsi al terreno, alle scorciatoie naturali e agli imprevisti. Particolarmente intensa la modalità “Knockout Tour”, dove l’ultima posizione viene sistematicamente eliminata a ogni round, mantenendo alta la tensione. Il passaggio a Donkey Kong Bananza ha poi confermato la sensazione di trovarsi di fronte a una Nintendo pronta a rinfrescare i propri classici. L’avventura 3D open-world del gorilla più famoso dei videogiochi mette al centro l’interazione fisica con il mondo circostante. Distruggere muri, scavare tunnel, scalare enormi alberi o montagne di frutta in decomposizione non è mai stato così gratificante, grazie a una fisica più curata e a un design dei livelli che invita all’esplorazione continua. Il momento forse più atteso, però, è stato il ritorno a The Legend of Zelda. Poter rivivere Breath of the Wild e Tears of the Kingdom sulla nuova console ha permesso di cogliere immediatamente i benefici della maggiore potenza hardware. Le texture più definite, il frame rate stabile anche in situazioni caotiche e i caricamenti pressoché istantanei trasformano l’esperienza, facendo emergere dettagli e sfumature che la versione originale lasciava intuire ma non mostrava pienamente. È evidente che Nintendo abbia voluto offrire una nuova vita a questi capolavori, senza snaturarli ma valorizzandoli appieno.
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