“Quando la politica è portata a fare certe scelte dovrebbe calarsi nella reale sofferenza che milioni di persone hanno provato. Negare il posizionamento delle pietre d’inciampo significa voler nascondere un periodo buio del ‘900”. Così Matteo Celebron, commissario della Lega della provincia di Vicenza, commenta quanto accaduto a Schio (VI).
“E’ solo la memoria che può tener vivo il ricordo di chi ha purtroppo vissuto quei momenti: uomini e donne delle nostre terre deportati e in molti casi purtroppo non più tornati. Non solo ebrei ma militari italiani internati, alpini che dopo l’8 settembre del’43 hanno rifiutato la sottomissione tedesca e hanno per questo visto aperte le porte dei campi di concentramento”.
“Oggi abbiamo la possibilità di analizzare senza ideologie un periodo storico funesto per l’Europa, il messaggio che parte dalla politica deve essere chiaro”.
“I martiri della Storia non possono rimanere invischiati nelle folli ideologie politiche: meritano rispetto, anche e soprattutto con il ricordo. Un atteggiamento che dovrebbe essere naturale e doveroso da parte di ogni cittadino, a maggior ragione se ci si trova a ricoprire ruoli pubblici”.
Così, il Capogruppo della Lega a palazzo Ferro Fini, Nicola Finco, commenta “il rifiuto da parte del Consiglio comunale di Schio di posizionare le pietre d’inciampo nelle vicinanze delle case in cui abitavano i deportati nei lager”.
“Commemorare le vittime dell’Olocausto non comporta però sottovalutare le altre tragedie e stragi – sottolinea il consigliere della Lega – Piuttosto, sono proprio atteggiamenti di assurda chiusura come quelli che abbiamo visto a Schio che macchiano la memoria di tutti i martiri”.
“’Meditate che questo è stato’, è il monito lasciatoci da Primo Levi – conclude Nicola Finco – e a queste parole dovremmo rifarci tutti, ogni giorno”.
“Quando la politica vuole piegare la storia alle ideologie e strumentalizzarla è dovere opporsi, sempre: le vittime non hanno colore.
A Schio da tempo si assiste a una brutta gara tra destra e sinistra, nel celebrare la memoria dei concittadini sacrificati dalla violenza cieca della guerra.
Quanto accaduto ieri in Consiglio Comunale, purtoppo non fa eccezione.
Di per se’ la proposta di porre le 14 pietre d’inciampo in memoria dei deportati dal nazifascismo è giusta e legittima, ma rischia davvero di perdere il suo alto valore dal momento che chi l’ha avanzata osteggia ogni anno il ricordo degli scledensi trucidati dalla resistenza a guerra finita.
Basta gara tra le vittime, si ricordino tutti i morti. Il nostro territorio sia di pace e di memoria collettiva. Solo così si evitano le divisioni .
E ancora una volta la politica impari a fare un passo indietro e farsi invece portatrice di rispetto e civiltà per tutti”
Barbara Guidolin Portavoce M5s al Senato
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