La nomina di dirigenti sanitari, anche nei casi di dipendenti in pensione, o in procinto di esserlo, attiene a una disciplina con carattere di specialità, quella appunto delle norme sul conferimento di incarichi di vertice nelle aziende sanitarie. Qualcosa di differente rispetto ai limiti posti dalla disciplina di carattere generale.
Questo – tradotto – il parere che il Ministero per la Pubblica amministrazione ha fornito all’Area Sanità della Regione del Veneto. Una vicenda della quale ci eravamo occupati nelle settimane scorse e relativa alla nomina di quattro direttori generali nelle Unità Locale Socio Sanitaria (Ulss) venete. (leggi qui)
I dirigenti in questione sono: Giusi Bonavina (Ulss 8 Berica), Giuseppe Dal Ben (Azienda ospedaliera di Padova), Francesco Benazzi (Ulss 2 Marca Trevigiana), Edgardo Contato (Ulss 3 Serenissima).
Una vicenda controversa, non limitata al solo Veneto, anzi, e che comunque vede nel “Caso Stopazzolo”, manager vicentino della sanità con nomina in un’azienda sanitaria della Basilicata, quella di Potenza per l’esattezza, travolto da un procedimento disciplinare, il suo apice.
Ecco, nelle ultime ore, che è arrivato il parere ministeriale chiesto dalla Sanità veneta. “La normativa che disciplina il conferimento degli incarichi di direttore generale delle aziende sanitarie – si legge in una nota – ha carattere di specialità rispetto ai limiti posti dalla disciplina di carattere generale”.
Tuttavia, il dicastero che si è espresso ritiene “necessario ed urgente un intervento legislativo che vada definitivamente a chiarire la disciplina applicabile al caso di specie, al principale scopo di evitare l’insorgenza di ulteriori incertezze interpretative, sia da parte delle amministrazioni, che degli organi giurisdizionali, tenuto conto del preminente interesse alla salute che l’ordinamento e in particolare le Regioni perseguono attraverso le proprie aziende sanitarie”.
Sulla vicenda dei dirigenti sanitari nominati, dunque stipendiati, oltre che in pensione, che sembra aver raggiunto un punto fermo proprio grazie al parere ministeriale, si è espresso anche il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia: “È stata fatta chiarezza come avevamo chiesto – ha detto – per la quale ringrazio il Ministro e il Dipartimento della Funzione Pubblica per il lavoro svolto”.
“L’autorevole parere conferma, quindi – concludono i tecnici dell’Area Sanità e Sociale della Regione – la piena legittimità dell’operato della Regione, ponendo fine ad ogni possibile equivoco e confermando l’auspicio che il nuovo Parlamento dirima in modo definitivo ogni possibile fraintendimento”.