Il Comune di Vicenza ? ci scrive Maria Teresa Turetta del sindacato CUB Pubblico Impiego – pubblica 4 avvisi di reclutamento di dirigenza a termine di nomina fiduciaria (qui il comunicato). Ancora una volta si ricorre a questo strumento per selezionare dirigenti della pubblica amministrazione senza concorso pubblico. La CUB contesta queste modalità di reclutamento della dirigenza della Pubblica Amministrazione: se per assumere un bidello il candidato deve superare ameno due prove (pratica e orale) non si capisce perchè, per assumere un dirigente, basti la valutazione dei curricola del candidati o la generica “esperienza maturata sul campo”.Il Comune di Vicenza in passato ha fatto di più e di meglio: ha reclutato dirigenti senza selezione o con requisiti risibili, mentre per assumere un esecutore di biblioteca cat. B1 (si accede con il diploma di scuola media inferiore) è stato richiesto un esame universitario in biblioteconomia. Illegittimità che hanno contraddistinto tutta l’amministrazione Variati che in tanti casi ha reclutato personale con qualifica dirigenziali o apicali con modalità irregolari; molte sono tuttora sotto inchiesta o contestate dalla giustizia contabile.
La CUB, a seguito dei rilievi mossi dal Mef in comune di VIcenza nel 2012 per il reclutamento di dirigenti a termine avvenuta senza alcuna selezione nel 2009, la successiva loro riconferma nel 2013 da parte del Sindaco Variati attraverso bandi che richiedevano titoli che rasentavano il ridicolo (ad esempio il diploma da cuoco e l’abilitazione all’insegnamento per il posto da dirigente al settore Istruzione) ha presentato in questi giorni un esposto molto dettagliato alla Corte dei Conti.
La Corte dei Conti, la cassazione e pure l’Anac si sono in più occasioni espresse per rafforzare il concetto che chi accede alla carriera di dirigente nella pubblica amministrazione, ricorrendo alla scorciatoria delle nomine fiduciarie, deve possedere requisiti di «non comune professionalità…espressivi di una robusta preparazione anche teorica e istituzionale, previsti dalla stessa norma, che considera come assolutamente eccezionale l’affidamento di funzioni dirigenziali a soggetti che non abbiano superato il prescritto percorso di qualificazione concorsuale per l’inserimento nel ruolo dirigenziale». Non possono essere certo considerati titoli legittimi per assumere un dirigente senza concorso il diploma da cuoco e l’abilitazione all’insegnamento prevista per le insegnanti di scuola infanzia .
Dobbiamo constatare che anche le selezioni per 4 posti di dirigenti pubblicate in questi giorni dalla Giunta Rucco non sono così stringenti e garantiste come prevede la normativa contabile.
In una recente sentenza della Corte dei conti, sezione giurisdizionale della Lombardia n. 91 del 22 giugno 2017 (guarda qui) si censura e si condanna pesantemente l’affidamento di incarichi dirigenziali di tipo fiduciario -quindi senza concorso- a funzionari interni, che non mostrino di avere i requisiti di alta professionalità richiesti dalla legge.
Con questo pronunciamento la Corte dei Conti indica ancora una volta la corretta via per le varie amministrazioni che si sono servite a man bassa negli anni di nomine dirigenziali fiduciarie. Per evitare che l’incarico fiduciario sia soggetto a pressioni politiche o lobbistiche, indica obbligatoriamente alla Pubblica Amministrazione questi tre elementi di valutazione che il candidato deve possedere cumulativamente:
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oltre che al possesso della laurea, è indispensabile dimostrare di aver effettuato anche un percorso formativo postuniversitario valido e strutturato;
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pubblicazioni scientifiche effettuate su riviste altamente qualificate
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esperienza quinquennale in posizioni analoghe al posto di dirigente messo a selezione.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha evidenziato, inoltre, che il conferimento di incarichi a tempo determinato è caratterizzato da rischi specifici, nel dettaglio previsti dal Piano Nazionale Anticorruzione, quali le “previsioni di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari”, oppure “inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione”, ed infine la “motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi professionali allo scopo di agevolare soggetti particolari”, che riguardano certamente anche il conferimento di incarichi dirigenziali ai sensi dell’art.110 T.U.E.L.
Già perchè, fino a prova contraria, nella pubblica amministrazione, servirebbe una dirigenza eccellente, visto che è pure strapagata. Una mazzata per chi si è fatto largo grazie ad appoggi politici e con titoli risibili.
Il comune di Vicenza è già nell’occhio del ciclone per concorsi poco trasparenti avvenuti in passato: la Giunta Rucco avrebbe dovuto dare un segno di discontinuità valutando in primis se c’era effettivamente necessità di assumere dirigenti ed, eventualmente, reclutarli con concorsi pubblici.