Non fanno notizia… i morti nei luoghi di lavoro: sono 529 fino al 14, in Veneto 54

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Ieri, 14 settembre, un altro morto sul lavoro in provincia di Treviso, a Mogliano Veneto. La lista dei lavoratori morti mentre lavoravano cresce senza tregua. I numeri sono spaventosi come spaventosa è la società che permette questo massacro. Come fa paura l’indifferenza che trionfa. Ormai chi vive del proprio lavoro altro non è che un ingranaggio, un costo, meno di un animale da soma. La sua vita non conta, la sua morte è “normale”. Da inizio anno i morti nei luoghi di lavoro sono 529. Nei primi 14 giorni di settembre sono stati 33. In Veneto sono 54. Ma non fanno… notizia.

 


Due notizie 

14 settembre 2018,
Treviso, operaio muore sul lavoro: probabile asfissia durante opere di disinfestazione
Un uomo di cinquantatré anni è morto questa mattina in un incidente sul lavoro in un’azienda di Mogliano Veneto (Treviso). L’operaio stava effettuando un intervento di derattizzazione quando, per cause in corso di accertamento, ha perso i sensi. Secondo una prima ipotesi sarebbe morto per asfissia. 

Ma c’è anche un’altro titolo emblematico che dimostra il degrado al quale ci stiamo abituando.

4 settembre 2018
Vandalizzata la targa dedicata a Giuseppe Demasi, l’operaio morto nel rogo Thyssen

Il fatto è avvenuto in Madonna di Campagna, il quartiere dove è cresciuto, nella notte tra giovedì 13 e venerdì 14 settembre

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Giorgio Langella
Giorgio Langella è nato il 12 dicembre 1954 a Vicenza. Figlio e nipote di partigiani, ha vissuto l'infanzia tra Cosenza, Catanzaro e Trieste. Nel 1968 il padre Antonio, funzionario di banca, fu trasferito a Lima e lì trascorse l'adolescenza con la famiglia. Nell'ottobre del 1968 un colpo di stato instaurò un governo militare, rivoluzionario e progressista presieduto dal generale Juan Velasco Alvarado. La nazionalizzazione dei pozzi petroliferi (che erano sfruttati da aziende nordamericane), la legge di riforma agraria, la legge di riforma dell'industria, così come il devastante terremoto del maggio 1970, furono tappe fondamentali nella sua formazione umana, ideale e politica. Tornato in Italia, a Padova negli anni della contestazione si iscrisse alla sezione Portello del PCI seguendo una logica evoluzione delle proprie convinzioni ideali. È stato eletto nel consiglio provinciale di Vicenza nel 2002 con la lista del PdCI. È laureato in ingegneria elettronica e lavora nel settore informatico. Sposato e padre di due figlie oggi vive a Creazzo (Vicenza). Ha scritto per Vicenza Papers, la collana di VicenzaPiù, "Marlane Marzotto. Un silenzio soffocante" e ha curato "Quirino Traforti. Il partigiano dei lavoratori". Ha mantenuto i suoi ideali e la passione politica ed è ancora "ostinatamente e coerentemente un militante del PCI" di cui è segretario regionale del Veneto oltre che una cultore della musica e del bello.