Sarebbe bello poter riaprire tutto e subito, e sarebbe giusto per tutti quei piccoli esercenti che possiedono un bar, per i parrucchieri, per i negozi di abbigliamento, per tutti coloro che sono privi di garanzie, per i loro dipendenti e per le loro famiglie che rischiano di non rialzare la testa, di soccombere di fronte alla crisi.
Purtroppo questo non è possibile, checché se ne dica l’emergenza Coronavirus è tutt’altro che superata, con le misure finora adottate siamo riusciti solamente a far rientrare il livello di contagio al punto in cui era prima del “lockdown”. Secondo il Comitato tecnico scientifico, il via libera generalizzato porterebbe una recrudescenza del virus e il rischio di ritrovarci con 151.000 persone bisognose di sostegno alle funzioni vitali, mentre abbiamo circa 8.000 posti in terapia intensiva.
Queste cose le sa benissimo il nostro presidente del Consiglio, che dovrebbe smettere i toni paternalistici e gli inutili equilibrismi, mettendo in campo soluzioni concrete e non semplici palliativi. Ma le conoscono bene anche il nostro Sindaco e certi assessori che ieri, per mero calcolo politico, sono scesi in piazza a protestare contro il Governo.
Avranno pensato che in questo Paese la campagna elettorale è sempre in corso e quindi “il fine giustifica i mezzi”, ma si sbagliano di grosso. Le proteste lasciamole ai cittadini, chi ha il compito di governare usi gli strumenti a sua disposizione, faccia il proprio dovere fino in fondo e si esprima attraverso gli Atti amministrativi.
Proprio in questi giorni la Regione Sicilia ha stanziato 50 milioni di euro per incentivare il turismo e ha destinato 400.000 voucher agli operatori del settore, con sconti sui voli, sugli alberghi e sui musei. Ci piacerebbe che il Sindaco utilizzasse tutti i canali istituzionali, a cominciare dalla comunanza politica coi vertici della Regione Veneto, per ottenere risorse e generare politiche di sostegno al reddito.
Un Sindaco ha dei doveri superiori che travalicano la tessera di partito o il mero interesse personale. Il Fondo di Solidarietà Sociale appena istituito – in virtù di una delibera bipartisan del Consiglio comunale – sarebbe un ottimo strumento per dare un po’ di sollievo a coloro che sono in difficoltà e che hanno meno garanzie da parte dello Stato. Si cominci col destinare una cifra ragguardevole del Bilancio comunale e si faccia in modo di coinvolgere i vicentini più abbienti invitandoli a contribuire. Servono più fatti e meno chiacchiere.
Leonardo Nicolai – Mariangela Santini – Ciro Asproso (Coalizione Civica per Vicenza)
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