Notte di Natale: la prima ma non unica notte per perdonare ed eliminare veleno dentro di te. Poi potrai uscire a riveder le stelle

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Perdonare, la gioia che ne nasce
Perdonare, la gioia che ne nasce

Ciascuno di noi a Natale sente il bisogno di avvertire un senso di pace e serenità, nel mondo attorno e in sé stesso. La chiave di volta è perdonare e perdonarsi perché, solo nel perdono l’uomo cambia.

Puoi perdonare un genitore che non ti ha amato? E un partner che ti ha tradito? E cosa dire di te stesso?

Scriveva Nelson Mandela che «Il perdono libera l’anima, rimuove la paura. È per questo che il perdono è un’arma potente». Per intraprendere questo viaggio verso il perdono, è necessario scendere verso gli inferi del nostro mondo emotivo, per poi gradatamente risalire per osservare la realtà con occhi nuovi e riconciliati, uscendo finalmente «a riveder le stelle», come recita l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Torti, ingiustizie, abbandoni, tradimenti, sono come un coltello afflato, possono creare ferite profonde e difficili da sanare che spesso ci portiamo addosso per tutta la vita. Si tratta di ferite spesso difficili da guarire, soprattutto a causa delle intense emozioni sperimentate da chi le ha subite, come: rabbia, risentimento, rancore, ma anche dolore, senso di colpa, vergogna e paura. Esiste però un “balsamo miracoloso” per la loro cura che il mondo scientifico, compresa la psicologia, ha riscoperto solo negli ultimi trent’anni: il perdono. Come dimostrano studi medici e psicologici: il perdono migliora il funzionamento del sistema cardiocircolatorio, immunitario, nervoso e, ovviamente, il benessere psicologico. Ma non solo: chi perdona ha relazioni più soddisfacenti con gli altri, maggior produttività sul lavoro e, in generale, una vita più serena e appagante.

Non ci sono dubbi: perdonare conviene! Cosa non significa perdonare?

Attenzione però, nessuno ti chiede di dimenticare, il perdono necessita di una vivida memoria di ciò che è successo, per poterlo individuare, circoscrivere e quindi decidere che per te non conta più. Perdonare non significa che devi minimizzare la tua pena, perché negare ciò che è accaduto è come svalutare il tuo percorso di crescita che si è compiuto nell’intraprendere questa difficile scelta.

Cosa significa perdonare?

Perdonare è un atto di coraggio, è reagire al proprio disagio in maniera pro-attiva. Si racconta, che un uomo andò da suo padre e gli disse: “Padre, non sopporto più mia moglie, voglio ucciderla, ma ho paura che venga scoperto. Mi puoi aiutare?”. Il padre rispose: “Sì, posso, ma c’è un problema… Devi fare in modo che nessuno sospetti che sia stato tu quando lei morirà. Dovrai prenderti cura di lei, essere gentile, grato, paziente, amorevole, meno egoista, ascoltare di più… Vedi questo veleno qui? Ogni giorno ne metterai un po’ nel cibo. Così, lei morirà lentamente”. Dopo qualche giorno, il figlio torna dal padre e dice: “Non voglio più che mia moglie muoia! Mi sono reso conto che la amo. E adesso? Come faccio dato che l’ho avvelenata in questi giorni?”. Il padre gli risponde: “Non ti preoccupare! Quello che ti ho dato era polvere di riso. Non morirà, perché il veleno era dentro di te!”.

Come fare a perdonare torti, ingiustizie, abbandoni, tradimenti?

Perdonare con l’approccio della psicoterapia breve strategica è un viaggio attraverso il tuo mondo emotivo, per riuscire a donare un nuovo senso a quanto ti è accaduto, fno ad arrivare, finalmente, a fare pace con il passato, un viaggio che ti obbligherà a scendere negli inferi del tuo mondo emotivo, per poi gradatamente risalire ad osservare la realtà con occhi nuovi e, finalmente, uscire «a riveder le stelle».

La notte di Natale è questo: guardarsi nel cuore, e riconoscere le ragioni, i torti, i buoni e i cattivi pensieri, qualcosa per cui tutti dobbiamo perdonare gli altri e noi stessi, ma anche qualcosa per cui dobbiamo noi chiedere perdono agli altri.

Con i migliori auguri di Buon Natale a tutti i lettori che da ieri notte hanno tutto il tempo per perdonare o… farsi perdonare!

Bibliografa:

Bormolini, G., Milanese, R. (2023), Perdonare se stessi e gli altri. Strategie per fare pace con il passato. Edizioni Messaggero Veneto.

Milanese, R. (2023). Rabbia. Un’emozione da addomesticare (e cavalcare). Ponte alle Grazie.