Notturno d’Estate al Chiostro di San Lorenzo di Vicenza con il pianoforte di Stefano Guarino 

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OTO Notturno d’Estate

Fiati e pianoforte: questa la formazione che la OTO schiera per il quarto Notturno d’Estate in programma venerdì 28 giugno 2024 al Chiostro di San Lorenzo di Vicenza, con inizio alle 21.

L’impaginato decisamente gioioso, disimpegnato e frizzante studiato dal maestro Stefano Guarino si apre sulle note dell’Adagio e Allegro in La bemolle maggiore per corno e pianoforte di Robert Schumann. L’autore tedesco lo compose di getto nel febbraio del 1849 poco dopo aver dato vita ai tre Phantasiestücke. La moglie Clara lo eseguì al pianoforte in un’occasione privata nei primi giorni di marzo facendosi però accompagnare da un violinista. Scritto originariamente per il corno moderno a tre pistoni, il brano si presta infatti ad essere eseguito anche su altri strumenti, tanto che nelle prima edizione a stampa è chiaramente indicato che la parte riservata al corno può essere eseguita indifferentemente dall’oboe, dal violino o dal violoncello. Venerdì a San Lorenzo lo ascolteremo nella versione originale con il cornista Dante Magli.

A seguire il Trio Pathétique per clarinetto, fagotto e pianoforte che Michail Glinka compose nel 1832. Considerato il padre della musica “nazionalista” russa e preso a modello da autori come Balakirev, Borodin, Mussorgsky e Rimsky-Korsakov, Glincka  influenzò fortemente anche Čajkovskij. Il Trio Pathétique che si sviluppa in quattro movimenti nasce – si racconta – da una cocente delusione amorosa del musicista che gli fece scrivere “L’unico modo in cui conosco l’amore è per il dolore che provoca”.

Infine Ludwig Thuille, compositore nato a Bolzano da una famiglia originaria della Savoia e formatosi musicalmente fra Innsbruck e la Baviera. Fraterno amico di Richard Strauss, Thuille è maggiormente noto per essere stato un ricercato docente di teoria e composizione alla Akademie der Tonkunst di Monaco, dove giungevano allievi da tutta Europa per seguire le sue lezioni. Come compositore – senza tralasciare il fatto che fu anche un abile strumentista – può essere definito un conservatore, capace di infondere nei suoi lavori cameristici una spensieratezza e una grazia comunicativa molto apprezzate dal pubblico. Ne è un esempio il Sestetto per fiati e pianoforte, pezzo decisamente romantico in quattro movimenti che risale al 1888 e che Stafano Guarino propone insieme a Alessia Scilipoti al flauto, Giacomo Marchesini all’oboe, Francesca Romano al clarinetto, Diego Antonio Aleman Colmenarez al fagotto e Dante Magli al corno.

Visiting tutor della OTO da una decina d’anni, Guarino è uno dei pochissimi musicisti a livello internazionale capaci di esprimersi con ottimi risultati in due strumenti molto differenti fra loro come il violoncello e il pianoforte. Già membro di formazioni giovanili come la European Union Youth Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester, è stato Primo violoncello delle rinomate Mahler Chamber Orchestra, Lucerne Festival Orchestra, Orchestra del Regio di Torino, Orchestra da Camera di Mantova e Camerata Salzburg.

Come pianista ha vinto importanti concorsi dedicati alla musica da camera e ha suonato a fianco di compagini come l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e l’Orchestra dell’Accademia di Stato di Sofia.