NPL di BPVi e Veneto Banca in LCA per 112.000, Alfredo Belluco: Nettare Per Ladri che si può contestare

733

“I numeri degli NPL di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca in LCA in capo alla SGA Spa, con capitale al 100% dello Stato tramite il MEF che l’ha rilevata da… Intesa Sanpaolo, sono presto detti: sono 112 mila (Non Performing Loans, prestiti non performanti alias crediti deteriorati) di cui 87.000 a carico di privati/famiglie e 25 mila in capo ad aziende con 21 mila di queste esposte per un importo di presunto debito (inadempienza probabile) di meno di 100 mila euro. Il totale degli NPL (Nettare Per Ladri by Milena Zaggia dal nome della risparmiatrice e imprenditrice azzerata di Carife chi ha inventato questo acronimo) equivale a 18,9 miliardi di euro”.

Alfredo Belluco manifesta contro Npl e usura
Alfredo Belluco davanti a Antoneveneta MPS

A fornirci questi dati è Alfredo Belluco, vice presidente di ConfederContribuenti nazionale e suo presidente per il Veneto oltre che storico riferimento per le battaglie anti usura, che aggiunge: “Quello che molti ignorano, o fingono di ignorare, è che queste “inadempienze probabili” o meglio improbabili, possono essere contestate per tutta una serie di illeciti civili e penali, anatocismo bancario (vietato dalla legge), commissioni e spese non dovute o non lecitamente pattuite e quindi illegalmente incassate che portano in usura quasi tutti i rapporti bancari”.

La sentenza anti usura della Cassazione

“A questo riguardo – dice Belluco – ci sono 25 mila sentenze e 500 mila cause in corso per svariate decine di miliardi di euro. Con ennesima sentenza della Suprema Corte di Cassazione 27442 del 30 ottobre 2018, i Giudici togati hanno clamorosamente sbugiardato Banca d’Italia (è proprio la banca “centrale” controllata dalle banche che fissa i tassi oltre i quali c’è usura da parte delle banche socie…) e quindi si è aperto uno squarcio per la contestazione di una moltitudine di mutui, finanziamenti, correnti, leasing, derivati, affetti da Usura moratoria contrattuale“.

Interessi di mora contribuiscono al tasso di usura

Se in certi periodi, il tasso soglia massimo previsto dalla legge sull’usura, per i mutui a tasso variabile era inferiore al 4% (pari al 3,84%) e, quindi, facilmente superabile “in sostanza – sottolinea il rappresentante di Confederecontribuenti -, contrariamente a quanto diramato dalle circolari della Banca d’Italia, per gli interessi convenzionali di mora trova applicazione la regola generale secondo cui, se pattuiti ad un tasso superiore rispetto a quello indicato dall’art. 2, comma 4, legge n. 108 del 1996 (c.d. “tasso soglia”), sono da considerare ipso iure usurari“.

BCC e fideiussioni

Le banche che sono incorse più spesso in illeciti di questo tipo sono quelle di Credito Cooperativo mentre un altro grande fronte di questo fenomeno sono le fideiussioni.
L’associazione delle banche Italiane ha usato un modulo standard, bandito dal 2005 proprio dal loro soggetto vigilante, Bankitalia, in quanto non rispettava i dettami europei e nazionali sulla libera concorrenza (anti trust).

Fideiussioni impugnabili

Conclude, quindi, Belluco: “Ne consegue che tutte le fideiussioni sono impugnabili fino a poco tempo fa. Si possono salvare centinaia di migliaia di famiglie e aziende e quindi una moltitudine imprecisata di immobili e abitazioni. Unico antidoto a questo ‘avvelenamento’ è quello di esaminare uno per uno tutti i rapporti bancari, anche prima che diventino NPL e quindi crediti inesigibili. Stiamo parlando di 350 miliardi di euro per quasi 10 milioni di debitori”.
Solo la “piccola” Banca IFIS di Mestre, è notizia recente, ne ha per 15 miliardi di euro netti a carico di oltre un milione e mezzo di “probabili” debitori.