Nucleare, per la prima volta una fusione ha prodotto più energia di quanta ne è servita per innescarla

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Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha confermato che per la prima volta nella storia una reazione nucleare ha prodotto più energia di quanta ne sia stata impiegata per innescarla.

L’indiscrezione era partita ieri da alcune fonti del Washington Post. Nonostante la strada verso una fonte di energia pulita e illimitata sia ancora lunga, l’evento rappresenta “un punto di svolta”.

L’esperimento è stato condotto al Lawrence Livermore National Laboratory, in California, presso la National Ignition Facility (NIF), dove gli atomi di idrogeno vengono riscaldati da 192 laser a una temperatura superiore ai 180 milioni di gradi Fahrenheit e con una pressione che è pari a 100 miliardi di volte quella dell’atmosfera terrestre fino a ottenere una reazione nucleare.

La fusione con i laser è diversa da quella con i Tokamak, ritenuta più promettente, e quando si parla di bilancio positivo si intende la differenza tra il raggio che colpisce il cilindro contenente l’idrogeno e l’energia prodotta, senza considerare l’energia necessaria per produrre i fasci laser.

Stando a quanto affermato alla Cnn da Tony Roulstone, esperto di fusione del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cambridge, il progetto statunitense ha prodotto abbastanza energia per far bollire circa due litri e mezzo d’acqua: anche se può sembrar poco, l’esito è estremamente significativo perché gli scienziati hanno dimostrato che è effettivamente possibile creare più energia di quella di partenza.

Già l’anno scorso, il NIF aveva annunciato di aver prodotto il 70% delle energia immessa all’inizio.

La fusione è particolarmente interessante per il contrasto alla crisi climatica perché potrebbe essenzialmente diventare una fonte di energia priva di emissioni e aiuterebbe a ridurre la necessità di centrali elettriche che bruciano carbone e gas naturale, e che immettono nell’atmosfera miliardi di tonnellate di anidride carbonica, contribuendo così al riscaldamento globale.

Servono ancora decenni di sperimentazione, probabilmente, per renderlo possibile, ma passi rivoluzionari come quello di questi giorni sono necessari per rendere l’obiettivo anche solo un po’ più vicino.

Fonte: The Vision