Oggi in numerose città, sedi del test di ingresso di Medicina e Chirurgia, si sono svolte manifestazioni di protesta contro il numero chiuso e la sua funzione rispetto al Sistema Sanitario Nazionale.
“Il Ssn – dice il Fronte della Gioventù Comunista, presenti in numerose piazze della contestazione – ha dimostrato tutte le sue debolezze strutturali, frutto di smantellamento sistematico.
Dal 2010 a oggi, più di 170 presidi ospedalieri (15%) e 800 poliambulatori sono stati chiusi in tutto il paese. Contemporaneamente gli istituti di cura privati hanno proliferato e costituiscono ora più del 48% delle strutture sanitarie totali. Oggi non c’è promessa elettorale che tenga, perché tutti i principali partiti ne sono stati complici.
Non sono bastati neanche due anni di pandemia e oltre 170.000 decessi per indurre un cambiamento di rotta. Con la retorica della meritocrazia, fittizia nei fatti, si sostiene un numero chiuso nei corsi di medicina e professioni sanitarie che, fin dalla sua istituzione, è stato uno degli strumenti con cui si è proceduto allo smantellamento della sanità pubblica. Così anche quest’anno, più di 65.000 studenti parteciperanno ai concorsi per le facoltà di Medicina e Chirurgia, con la speranza di essere in quel risicato 20% che riuscirà a entrare.
Quella contro il numero chiuso è la lotta degli studenti per costruire un sistema sanitario migliore, in grado di farsi carico della salute di ciascuno e rispondere alle situazioni di emergenza. Abolire il numero chiuso, contro la sanità voluta dai padroni”.