Nuova governance per HTA e Dispositivi medici: “Uscire dalla logica del silos budget ed assicurare omogeneità nazionale per garantire efficacia e sicurezza al paziente”

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Coronavirus, medici

Investire in una infrastruttura informatica, iniziando a concepire il Dispositivo Medico (DM) come un investimento, uno strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di efficienza e sostenibilità del sistema. Di questo si è parlato durante il WEBINAR ‘FOCUS HTA E DISPOSITIVI’, organizzato da Motore Sanità, in collaborazione con Officina Motore Sanità, con il patrocinio di AReSS PUGLIA, Ospedale Policlinico San Martino, Rete Oncologica Veneta e SIHTA – Società Italiana di Health Technology Assessment e con il contributo incondizionato di Amgen, Boston Scientific, Chiesi, Merck, Mylan e Teva.

Uscire dalla logica del prezzo pensando invece al valore di un dispositivo, da quello terapeutico ed economico sociale all’impatto sui costi sociali e previdenziali (costi diretti e indiretti), andando verso una nuova governance che abbandoni il concetto dei ‘silos budget’ perché valutando l’impatto ad un solo livello, si perderebbero i vantaggi in altri ambiti. Sarebbe anche opportuno riuscire a collegare le informazioni a livello nazionale e regionale così che i database possano interagire tra loro. Il settore dei Dispositivi Medici (DM) impatta fortemente sullo sviluppo tecnologico, scientifico e produttivo del nostro Paese, contribuendo al miglioramento della salute, efficienza e sostenibilità del SSN e del sistema sociosanitario. Individuare regole e strumenti per la valutazione dei DM deve essere obiettivo prioritario per il comparto salute, delle Istituzioni Politiche, delle Istituzioni Sociali e Previdenziali (INPS, INAIL), medici e pazienti. L’Italia è ancora indietro nonostante ci siano strumenti da implementare come il Piano Nazionale HTA, l’It.DRG (progetto per tracciare dispositivi medici all’interno dei dati amministrativi) e il Codice Appalti (dove bisognerebbe prediligere l’affidamento del DM e superare la mera logica del prezzo, ma che ancor oggi, spesso, si continua a preferire, così da inficiare una valorizzazione corretta del device medico).

“Esistono metodologie e strumenti per misurare, valutare, finanziare, fare ricerca sui dispositivi, manca però la fase implementativa, per far sì che i dispositivi vengano correttamente valorizzati così da garantire un rapido accesso ed utilizzo degli stessi. Non si può parlare di sanità e finanziamento basati sul valore se non misuriamo il reale valore delle tecnologie. Per farlo servono ricerca e dati, che non possono essere misurati senza codici per tracciare l’attività e fare benchmarking. Bisogna investire in una moderna infrastruttura informatica, con competenze e assetto organizzativo di responsabilità, ma perché tutto ciò accada è culturale il primo passo da fare: concepire il dispositivo medico come un investimento”, ha spiegato Francesco Saverio Mennini, Research Director-Economic Evaluation and HTA, CEIS, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

“L’HTA è un processo che usa metodi espliciti per determinare il valore di una tecnologia sanitaria in tutto il suo ciclo di vita. L’obiettivo è informare le decisioni alla promozione di sistemi sanitari equi, efficienti e di alta qualità (INAHTA, 2020). La tecnologia sanitaria è un intervento di prevenzione, diagnosi, terapia, riabilitazione e promozione della salute: può trattarsi di un test, un dispositivo, un farmaco, un vaccino, una procedura, un programma o un sistema. Il processo valutativo deve essere formale, sistematico e trasparente e riguarda per lo più l’efficacia, la sicurezza, i costi e l’impatto economico, gli aspetti etici, sociali, culturali, giuridici, organizzativi ed ambientali, dal punto di vista di tutti gli stakeholder. Esso può essere applicato in tutte le fasi del ciclo di vita della tecnologia sanitaria: per esempio, nel pre-market, nella fase regolatoria, nel post-market, nel disinvestimento”, ha detto Carlo Favaretti, Presidente onorario Società Italiana di Health Technology Assessment

Con il Covid19 abbiamo visto l’errore strategico nel non aver rafforzato l’assistenza territoriale, la medicina generale è disponile ad interagire per una tecnologia di primo livello per poter dare una risposta al cittadino, l’HTA può dare indicazioni importanti su quali modelli utilizzare”, ha aggiunto Massimo Magi, Segretario FIMMG Marche e Presidente Fondazione Nusa e Nusa Servizi