“La proposta di legge si basa sulla disciplina elettorale dei Comuni che hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti. Si tratta di un sistema ampiamente collaudato, che è stato utilizzato come modello di riferimento in fase di redazione della proposta perché ha assicurato e continua ad assicurare stabilità alle assemblee elettive e governabilità alle istituzioni“, annunciano Erika Baldin, Stefano Fracasso e Piero Ruzzante, a nome dei tre gruppi di minoranza (M5S, PD e Leu) che hanno presentato la proposta.La grande novità arriva dal sistema elettorale maggioritario a doppio turno, che introduce il ballottaggio fra i due candidati che ottengono il maggior numero di voti al primo turno. Il ballottaggio non è previsto però nel caso in cui un candidato superi il 50 per cento dei voti già al primo turno. Il premio assicura il 60% dei seggi, come nei comuni sopra i 15.000 abitanti.
“In consiglio entrano in ogni caso il presidente eletto e il candidato sfidante al ballottaggio. Nel caso di superamento della soglia del 50 per cento al primo turno per uno dei candidati è previsto l’ingresso in consiglio anche del secondo classificato“, dice Erika Baldin.
La rappresentatività è garantita da un premio di maggioranza ridotto rispetto a quanto ha proposto l’attuale maggioranza consiliare con lo Zaiatellum, con un sistema che consente al vincitore di governare ma senza le schiaccianti percentuali “bulgare” del progetto di legge della maggioranza.
“Un sistema che funziona tanto nei comuni medi quanto nei grandi comuni con qualche milione di abitanti. Il premio al 60% non è mai stato contestato da nessuno, una giusto equilibrio tra governabilità e rappresentanza“, aggiunge Stefano Fracasso.
Altra novità è rappresentata dall’adeguamento della norma regionale alla disposizione nazionale che ha introdotto la doppia preferenza di genere. “Sulla doppia preferenza di genere avevamo presentato anche in passato una proposta di modifica, speriamo sia la volta buona“, conclude Piero Ruzzante.
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