Il “sasso” l’ha lanciato Marcello Crosara nei giorni scorsi su una ipotesi di “riforma” del campionato di serie B. Una delle proposte sul tavolo di discussione è il passaggio dai quattro gironi attuali a tre, nord centro e sud.
Alla base del cambiamento la probabile crisi economica di molti club, lombardi in primis, ma anche la volontà di rendere il torneo più nazionale rispetto alla attuale formula da vecchia B2 interregionale con quattro raggruppamenti di 16 squadre. Lasciandolo però sempre sotto l’egida dilettantistica, vitale per le casse delle società anche se penalizzante per quanto riguarda le tutele contrattuali dei tesserati, come si è visto con lo stop al campionato per il Coronavirus.
In caso di tre gironi sicuramente ci sarebbero maggiori costi per le trasferte, ma anche la possibilità di aumentare il bacino d’utenza e di conseguenza i ricavi pubblicitari. Le promozioni in A2 tornerebbero tre come l’anno scorso, ma intanto le iscrizioni alla prossima serie B saranno quasi certamente a libera partecipazione, tenendo fermo il diritto primario delle compagini attuali, come la Tramarossa Vicenza che non palesa particolari difficoltà economiche.
Si sono già fatte avanti però alcune società ambiziose di C Gold, come l’Oxygen Bassano: ma la volontà di salire di categoria della società presieduta Carlo Da Campo rimarrà anche con l’eventualità di un girone Nord?
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