Tra i primi provvedimenti del nuovo governo, sembra che la proposta della Lega di elevare la possibilità di pagare in contanti passi dagli attuali 2.000 a 10.000 sia prossima a diventare legge, e dovrebbero farlo velocemente perché dal prossimo 1 gennaio la soglia massima dovrebbe scendere a 1.000 euro (1).
Non dovrebbe essere la fine del mondo, visto anche che mediamente in Europa le soglie sono più alte della nostra (2), dal prossimo 1 gennaio ci “batterebbe” solo la Grecia e saremmo “in linea” con Francia e Portogallo.
Ma il condizionale è d’obbligo visto che l’Italia è tra i Paesi con maggiore evasione fiscale. Non sappiamo se da quando è entrato in vigore il limite l’evasione sia stata minore, ma in teoria potrebbe essere un deterrente per le piccole evasioni, soprattutto del commercio al dettaglio, che le evasioni “consistenti” andrebbero cercate nei bilanci e nelle fatturazioni. Una teoria per la quale siamo ancora in fase sperimentale, tant’è che, per l’appunto, dalla soglia di 1.000 prevista dalla legge siamo in fase di “aggiustamento” con l’importo doppio di 2.000.
Non ci piace che l’urgenza del Governo si manifesti in questo ambito, come se questo fosse uno dei massimi problemi. Sicuramente è più facile risolverlo (basta deciderlo) che non, per esempio, il costo dell’energia, ma ci sfugge la ratio. Non si tratterebbe neanche di difendere le categorie più deboli che, per esempio, è raro che provvedano ai loro acquisti in contanti con importi superiori a 1.000 o 2.000 euro.
Ci sarebbe piaciuto di più un intervento fiscale per agevolare meglio i pagamenti, visto che in diverse occasioni i costi delle transazioni bancarie con le carte potrebbero scoraggiare l’uso delle stesse. Ma evidentemente siamo su una linea diversa di approccio alla questione, soprattutto perché non capiamo chi e perché dovrebbe acquistare qualcosa pagando con 10.000 euro in contanti.
1 – La soglia è 2.000 euro grazie ad una modifica (decreto Milleproroghe) che aveva spostato l’entrata in vigore del tetto a 1.000 euro dal 1 gennaio 2022 al 1 gennaio 2023.
2 – solo in 12 Paesi, compresa l’Italia, son vigenti limiti all’uso del contante. Il limite più restrittivo è in
Grecia con 500 euro,
Francia: 1.000 euro per i residenti, 5.000 per i non residenti,
Portogallo: 1.000 euro,
Spagna: 2.500 euro per i residenti e 15.000 per i non residenti,
Belgio: 3.000 euro per le transazioni commerciali,
Bulgaria: 5.100 euro e per importi superiori è necessaria una transazione bancaria,
Romania: prevista una soglia giornaliera di 2.100 euro,
Slovacchia: 5.000 euro,
Repubblica Ceca 14.000 euro,
Polonia 15.000 euro
Croazia 15.000 euro,
Malta 10.000 euro,
Lettonia 7.200 euro,
Slovenia 5.000 euro,
Lituania 3.000 euro.
Ci sono Stati che non prevedono limitazioni:
Germania: chi paga più di 10mila euro in contanti deve esibire un documento d’identità;
Danimarca: gli esercenti possono accettare pagamenti in contanti fino a 2.500 euro;
Paesi Bassi: obbligo di segnalare le transazioni sospette superiori a 2.000 euro:
Svezia: un commerciante può rifiutare pagamenti in contanti.
Nessun limite in Austria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e Cipro.
Vincenzo Donvito Maxia