Il deputato vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin, ex membro laico del Csm, torna a proporre una commissione parlamentare d’inchiesta sulla magistratura e il sorteggio per la nomina della componente togata del Csm, alla luce di una nuova tegola raccontata dalla stampa circa la presenza di un ‘corvo’, che rivelava documenti riservati. Un caso che si aggiunge a quello di Palamara che ha sollevato il problema delle correnti interne alla magistratura. “Quanto rivelato oggi dai quotidiani su un ‘corvo’ in azione all’interno del Csm è un fatto di eccezionale gravità. Mi chiedo se, dopo questo susseguirsi di scandali che ne compromettono ogni giorno di più la credibilità, c’è ancora qualcuno che si oppone alla commissione parlamentare di inchiesta sulla magistratura ed al sorteggio per la nomina della componente togata” afferma in una nota il capogruppo di FI in commissione Giustizia a Montecitorio.
Quando Zanettin si chiede chi potrebbe ancora essere contrario alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla giustizia si riferisce al Movimento 5 Stelle, i cui deputati e deputate della commissione Giustizia hanno commentato i fatti riportati dai giornali affermando all’Ansa che “evidenziano come sia sempre piu’ urgente l’approvazione del disegno di legge di riforma del Consiglio superiore della magistratura, approvato lo
scorso agosto dal Consiglio dei ministri, che pone fine alla degenerazioni del correntismo, introduce un nuovo sistema elettorale per i rappresentanti togati al CSM e impedisce una
volta per tutte il cosiddetto fenomeno delle ‘porte girevoli’ tra politica e magistratura”. E concludono: “Ai rappresentanti di alcune forze politiche che ne approfittano per ribadire la
presunta necessita’ di una commissione di inchiesta sulla magistratura, ribadiamo che non e’ nemmeno ipotizzabile che il Parlamento indaghi su un altro potere dello Stato. Le
commissioni di inchiesta parlamentare sono chiamate ad approfondire e analizzare avvenimenti o fenomeni specifici, non certo l’attivita’ svolta da un altro potere dello Stato”.
Fonte Public Policy