PMI italiane, Meritocrazia Italia: estendere gli ambiti delle domande per ottenere finanziamenti per le attività di internazionalizzazione

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Internazionalizzazione PMI
Internazionalizzazione PMI

Dal 27 luglio – ricorda Meritocrazia Italia – le PMI italiane possono presentare le domande per ottenere finanziamenti per avviare o consolidare attività legate all’internazionalizzazione delle PMI da attingere dal fondo 394/81 gestito da SIMEST ammontante a quattro miliardi, un importante capitolo delle risorse previste dal PNRR.

Mentre sono previsti anche finanziamenti per servizi di consulenza e studi di fattibilità si potranno presentare iniziative legate alla partecipazione a fiere internazionali, al commercio digitale ma anche a progetti tesi a sostenere la transizione green dei processi di produzione e di gestione delle attività.

I finanziamenti sono destinati a progetti di investimento a sostegno delle piccole e medie imprese, comprese le cosiddette micro PMI per accrescere l’innovazione e la sostenibilità con lo specifico intento di favorirne l’inserimento nei mercati internazionali.

Il fondo di 4 miliardi per questa misura si scontra con le usuali perplessità circa la capacità delle aziende di saper presentare progetti adeguati ai cambiamenti del momento, in primis sui temi della digitalizzazione e della transizione ecologica.
Quando si parla di internazionalizzazione, osserva Meritocrazia Italia, ci si riferisce all’attività di esportazione ma queste misure dovrebbero interessare anche le imprese che operano, ad esempio, nel settore turistico, sportivo, di servizi e (perché no?) degli eSport (sport nel web, ndr).

Proprio per favorire la migliore partecipazione si dovrebbero, pertanto, istituire altri centri di competenza per supportare le imprese di tutti i settori. Attualmente, infatti, gli otto centri di competenza attivi, che altro non sono che partenariati pubblico-privato, hanno il compito di svolgere attività di orientamento e formazione alle imprese su tematiche dell’Industria 4.0.

Nella misura ai nastri di partenza, fra le novità, c’è il sostegno alle PMI che fanno parte di una “filiera” e viene confermata la partecipazione a imprese aggregate che dovranno costituire una Rete Soggetto con autonoma soggettività giuridica, mediante la sottoscrizione di un contratto di Rete.
Purtroppo, ancora una volta, le aggregazioni fra le imprese non vengono adeguatamente sostenute e premiate. Infatti, se è vero che le filiere, principalmente nel settore agricolo, rappresentano l’insieme delle attività che vanno dalla produzione alla trasformazione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti, le Reti di impresa potrebbero aggregare soggetti, anche di settori diversi, e presentare progetti complessi anche con lo scopo di valorizzare territori a rischio spopolamento.
Anche per questo Meritocrazia Italia auspica un cambiamento circa la redazione dei bandi e, di conseguenza, un’innovazione nel sistema con il quale i fondi vengono utilizzati.

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Fonte: Nuove progettualità

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