Nuove tasse a Vicenza e manovra, Giovine: “Possamai non cerchi alibi”. FdI vuole palazzo Trissino nel 2028: con Siotto o… col deputato?

242
Ballottaggi Vicentino tasse vicenza

“In merito a eventuali aumenti delle tasse comunali, il sindaco del Comune di Vicenza, Giacomo Possamai, sia chiaro con i cittadini: non trovi scuse o giustificazioni per incrementare ulteriormente le tasse comunali, come già accaduto con le tariffe delle mense. È sorprendente pensare che si possa addurre come pretesto una manovra finanziaria che finalmente si occupa concretamente di redditi, salari, lavoro, salute e sostegno alle famiglie, senza incrementare le tasse, e ponendo fine alla stagione di sprechi pubblici che ha caratterizzato i governi a guida Pd e M5s”.

A dichiararlo è Silvio Giovine, deputato e coordinatore per la provincia di Vicenza per Fratelli d’Italia intervenendo sul tema “tasse”, di certo importante ma tipicamente elettorale.

L’intervento dell’esponente di Fratelli d’Italia si inserisce nel solco delle sue recenti e sempre più frequenti prese di posizione che riguardano in maniera specifica la città di Vicenza, spesso con focus sull’operato di Possamai, e che lasciano pensare a un suo interesse alla corsa per le comunali del 2028, quando ci sarà da battagliare per restituire Vicenza al centrodestra, e non solo, magari, come coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che tiri la volata a colleghi di partito

Ma ciò aprirebbe una lotta per la candidatura, dal momento che – ormai da diverso tempo – non sarebbe un mistero l’investitura ricevuta in tal senso da Simona Siotto, amministratrice con Rucco (che pare destinato a puntare alla Regione, ndr), ora in minoranza e con l’ex sindaco e altri transitata recentemente proprio nel partito della Meloni.

Alla sedia di sindaco di Vicenza il deputato Giovine ci potrebbe (vorrebbe?) puntare, forte anche del suo legame con Elena Donazzan, a cui FdI fa sempre più riferimento anche nel capoluogo, già in giunta con Zaia e oggi all’Europarlamento e che, a sua volta, dichiaratamente aspira, più difficile questo, al governo del Veneto.

Insomma, se ancora serviva una conferma, è partita la campagna elettorale: di sicuro per il Veneto prima (2025) e per le amministrative di Vicenza del 2028, poi.

All’esponente del partito di Meloni nel Vicentino, quindi, non sono piaciute le esternazioni rese sul tema da Possamai, in un post su Facebook, sotto al quale si è poi registrato un intervento a gamba tesa del consigliere comunale di Forza Italia Marco Zocca, forte del suo passato ruolo come assessore al Bilancio del Comune di Vicenza (ne abbiamo scritto qui “Bilanci dei comuni, sindaco di Vicenza Possamai lancia l’allarme. Zocca (FI) replica: “Io mai alzato tasse, chiami me”. Sullo sfondo Marchetti (PD)…“).

Giovine, prosegue la sua disamina: “Basti pensare che senza l’impatto del Superbonus sulle casse dello Stato, la disponibilità per l’intera Legge di Bilancio 2025 sarebbe addirittura raddoppiata. Per chiarire di cosa si sta parlando sono sufficienti due numeri: 30 e 38. 30 miliardi è il valore complessivo di questa manovra di bilancio, mentre 38 sono i miliardi che, solo nel 2025, costerà alla casse pubbliche il Superbonus varato dal Governo Conte 2 con cui si è ristrutturato meno del 4% degli immobili residenziali italiani, prevalentemente seconde e terze case, cioè soldi dei quali ha beneficiato soprattutto chi stava meglio. La più grande operazione di redistribuzione regressiva del reddito nella storia d’Italia”.

Poi l’analisi passa al livello territoriale: “Per quanto riguarda gli enti locali – prosegue Giovine -, si solleva strumentalmente la polemica su una manovra da 130 milioni di euro, dimenticando che tra il 2012 e il 2017 le amministrazioni locali hanno subito tagli per oltre 6 miliardi di euro. Non a caso, nel decennio che ha preceduto l’ insediamento del governo Meloni, il personale dei comuni è stato ridotto del 25%. Quelli che oggi vengono definiti tagli sono in realtà accantonamenti di fondi che, il prossimo anno, dovranno essere destinati a investimenti strategici e alla riduzione del debito. Questo metodo vincola i comuni virtuosi a utilizzare risorse per interventi realmente utili alla comunità, limitando contestualmente la spesa nei comuni meno virtuosi”.

Infine – conclude il meloniano – “è importante evidenziare l’istituzione di un fondo triennale da 100 milioni di euro annui (2025-2027) per l’assistenza ai minori, risorse che andranno direttamente ai comuni, oltre all’incremento di 56 milioni del fondo di solidarietà comunale per la perequazione verticale. Resta certamente cruciale il tema del blocco del turnover, sul quale come Fratelli d’Italia siamo impegnati in prima linea per risolvere una questione dirimente per tutte le amministrazioni”, ha concluso Giovine.