Nuovo Ponte di Debba: perplessa Legambiente Vicenza

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“Legambiente Vicenza APS si unisce – dichiara la presidente Valentina Dovigo – a quanti, associazioni e/o singoli, in questi giorni stanno affermando la loro contrarietà al progetto di nuovo ponte sul Bacchiglione in località Debba. 

È noto a tutti che la mobilità di persone e merci gioca un ruolo essenziale nel contrastare o nell’accrescere l’emergenza climatica in atto. Per questo ogni intervento risulta positivo solo se orientato ad aumentare la mobilità pubblica ed a recuperare, migliorare l’esistente prima di dar corso a nuove grandi opere. 

Il progetto per il nuovo ponte di Debba, recentemente approvato dal Consiglio Comunale di Vicenza, sembra invece essere stato concepito al di fuori di ogni logica e di ogni consapevolezza, provocando per di più un grande impatto ambientale e paesaggistico. A noi sembra che qualche alternativa potesse essere messa in campo. Ad esempio: 

  • utilizzare accorgimenti tecnologici e servizi pubblici già esistenti per migliorare la viabilità senza la costruzione di una nuova opera; 
  • con l’abbattimento di un immobile inutilizzato si sarebbe potuta progettare una circolazione più agevole nel punto in cui dal ponte ci si immette sulla Riviera Berica; si sarebbero potute contattare le aziende per far loro incrementare l’utilizzo dell’autostrada Valdastico sud (che già ha sottratto quote di traffico pesante alla Riviera Berica); 
  • alle grandi aziende di logistica presenti in zona (Amazon, DHL e UPS) si sarebbe potuto proporre un contratto annuo per il transito illimitato di furgoni tra Vicenza Est e casello Longare e/o Barbarano della A 31; 
  • a fronte del costo del ponte, quanto avrebbe potuto essere il costo del raddoppio delle corse SVT a prezzi popolari? 
  • dato che il semaforo del ponte non segue l’andamento dei flussi di traffico, perché non applicare una tecnologica che permetta il dialogo tra l’infrastruttura e i veicoli, per dare il “verde intelligente” ? 
  • visto che le criticità al Ponte di Debba ci sono solo negli orari di punta ed il tratto critico va fino alla rotatoria di allacciamento alla Tangenziale Sud, potevano essere studiati dei correttivi meno costosi e meno impattanti per il miglioramento della viabilità in questo specifico tratto. 

Probabilmente così – chiude Dovigo – si sarebbero ottenuti molti degli obiettivi desiderati riducendo al minimo gli impatti negativi sull’ambiente, sul territorio e sulle generazioni future”.